di Rocco Genovese
Sfida ad alta tensione al “Curi”, in palio punti salvezza fra Perugia e Como. I padroni di casa devono riscattare la sconfitta di Pisa, sanguinosa perché scaturita da una rimonta subita malgrado la superiorità numerica, mentre gli ospiti viaggiano sulle ali dell’entusiasmo dopo la cinquina al Cosenza.

Umbri in emergenza, privi degli squalificati Casasola e Paz e di vari altri infortunati (oltre a Dell’Orco, out fino a fine stagione, mancano fra gli altri Angella, Kouan, Di Serio), nel 3-5-2 dei grifoni agiscono Struna (preferito a Sgarbi), Curado e Vulikic davanti a Gori, mentre Lisi e Iannoni sono gli esterni di un centrocampo che vede Capezzi – al posto di Bartolomei – ed il ritrovato Santoro mediani e Luperini a fare da raccordo con la coppia Olivieri-Matos in attacco.
Longo se la gioca a specchio e schiera davanti al portiere Gomis Odenthal, Scaglia e Binks, mentre la cerniera di centrocampo è Iovine-Arrigoni-Bellemo; Vignali fa il quinto a destra, mentre sorprende Blanco esterno a tutta fascia sulla destra e Gabrielloni (3 reti nelle ultime due uscite) è confermatissimo in attacco con Mancuso. Solo panchina per Da Riva, Fabregas, Cutrone e gli ex Parigini e Cerri.
Partita spezzettata nel primo tempo, le squadre mescolano l’agonismo con la paura di perdere questo scontro diretto: dopo un fendente di Vignali, sul quale Gomis fa buona guardia, si segnalano un colpo di testa di Curado su azione d’angolo al 10′ ed un destro al volo di Olivieri dieci minuti dopo, che non impensieriscono Gomis. La sfida non si sblocca, le due squadre non trovano sbocchi, così il Perugia ricorre spesso al lancio lungo (soprattutto partendo dal proprio portiere, per cercare di sfruttare la velocità delle due punte) ed alla conclusione dalla distanza, come farà Santoro intorno alla mezz’ora, chiamando Gomis ad un’impegnativa deviazione in angolo. Gabrielloni al 36′ si gira in area ed impegna Gori, è l’occasione più ghiotta per gli ospiti.
Episodio dubbio al 42′ in area Como: Lisi scambia con Santoro e serve Luperini, che sfonda in area e mette in mezzo per Matos. Il brasiliano è ostacolato da Odenthal, ma arriva comunque in spaccata e tocca il pallone, che Gomis riesce a bloccare. Matos reclama un rigore e da terra scalcia Binks, cavandosela con un “giallo”. Poco dopo Iovine dovrà uscire anzitempo, lasciando il campo a Da Riva. Reti bianche all’intervallo, così come su quasi tutti gli altri campi.
Nella ripresa il Como riparte con Parigini al posto di un opaco (ed ammonito) Blanco. Il Perugia alza la pressione e prova a schiacciare gli ospiti, ed intorno all’ora di gioco protesta per un fallo in area Como su Olivieri: il contatto con Binks ci sarebbe pure, ma il VAR mostra all’arbitro Perenzoni l’iniziale posizione di fuorigioco della punta ex Lecce ed Empoli.
Parte la girandola dei cambi, alla fine ci sarà spazio per uno scampolo di gara anche per Cerri, Cutrone e Di Carmine; il ritmo ne risente parecchio e, a parte due velleitarie conclusioni dalla distanza di Arrigoni e Da Riva ed una manciata di cartellini gialli equamente distribuiti, c’è ben poco da segnalare. Meglio il Perugia nel secondo tempo, ma il possesso palla non si traduce in una reale predominanza offensiva, tant’è che solo poco prima del 90′ gli umbri vanno vicino alla rete con Santoro, abile ad incunearsi in area e scagliare un destro, deviato in angolo dalla difesa ospite.
L’equilibrio resta tale fino al triplice fischio e porta un punto alla causa di entrambe le squadre, che allungano comunque la propria striscia positiva e tengono a distanza Venezia e Benevento, battute in serata da Bari e SudTirol (prossimo avversario dei grifoni, domenica prossima) e ferme in zona playout.
Il Perugia non riesce a regalare al proprio patron Santopadre un bel regalo per il suo 55°compleanno ma mantiene l’inviolabilità casalinga nel 2023 e conferma i progressi dell’ultimo mese e mezzo, anche alla luce delle tante assenze. Il Como sale a 32 punti ed è persino più soddisfatto per l’esito della contesa; Longo può preparare al meglio la sfida di domenica al “Sinigaglia” contro il Modena, piegato dall’Ascoli in contemporanea ed ora distante solo 3 lunghezze: un successo contro i canarini potrebbe garantire ai lariani un margine rassicurante dalla zona pericolo.








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