Dopo la sfortunata prova del Granillo, mercoledì è ancora campionato. Al Braglia sarà di scena l’Ascoli di mister Breda e Francesco Forte

Foto Modena F.C.

Quando si parla di Ascoli la mente va al vulcanico Costantino Rozzi Presidente dei marchigiani dalla metà/fine degli anni sessanta, fino ai primi anni novanta. Altro calcio altra epoca. Memorabili le sue sfuriate contro il “Palazzo del calcio” reo allora di non proteggere abbastanza le piccole realtà di provincia.

Oggi il patron dell’Ascoli è Massimo Pulcinelli, Amministratore delegato del Gruppo Bricofer (il gruppo leader nel settore del fai da te in Italia). La compagine marchigiana, però, da più di un anno è diventata l’ennesima società a “partecipazione straniera” nel capitale societario, in quel risiko finanziario cino-americano che da qualche anno è diventato il calcio italiano (sono più di quindici tra A, B e C le squadre parzialmente o totalmente di proprietà estera. Nella sola serie B si contano il Genoa, il Palermo, il Parma, la Spal, il Como, il Pisa, il Venezia e lo stesso Ascoli). 

Infatti dal 2021 un parte consistente delle quote societarie dei “Piceni” sono passate di mano e sono oggi detenute dalla North Sixty Group controllata da Matt Rizzetta.

Il viatico bianconero nel campionato odierno è stato inferiore alle aspettative, dopo il raggiungimento del play off nella passata stagione (eliminati ai quarti dal Benevento). Difatti l’arrivo di Mister Bucchi avrebbe dovuto dare consacrazione e rinnovare le ambizioni alla squadra bianconera. Ma così non è stato

Difatti gli ascolani nella prima parte di questo torneo non hanno mai avuto quella continuità auspicata a inizio stagione, e soprattutto non sono mai riusciti a portare in campo quelle geometrie e quelle prestazioni che avrebbero quanto meno soddisfatto il palato degli esteti. A prescindere dal risultato. E la vittoria esterna dei canarini, dell’ottobre scorso, già mise a nudo tutte le difficoltà che poi lentamente hanno portato la dirigenza marchigiana a dare il benservito a Bucchi e portare in panchina Roberto Breda (che ironia della sorte vide i suoi esordi proprio con la Primavera della Reggina e poi chiamato a guidare anche la prima squadra dopo l’esonero di Iaconi). 

Il cambio tecnico alla guida del “Picchio” ha portato subito un significativo cambio di passo della squadra: due vittorie ed un pareggio (quello di domenica scorsa al Del Duca contro il Benevento). Oltre che una rivoluzione tattica passando al 4-3-1-2 con Dionisi (o Gondo) e Forte al centro dell’attacco bianconero. E senza prendere gol.

Ed a completamento del progetto di rinforzo, dal mercato di Gennaio i marchigiani hanno tirato fuori dal cilindro il colpo a sorpresa: l’attaccante Francesco Forte in uscita dal Benevento. La punta centrale era corteggiata tra le altre anche dal Modena. Ma su tutte ha prevalso l’Ascoli con una importante contropartita economica che la dice lunga su quelli che vorrebbero essere gli obiettivi della dirigenza bianconera. A benefici dei gialloblu c’è da dire che domani Forte non dovrebbe essere del match dopo aver saltato anche la gara con il Benevento.

Foto Modena F.C.

Pressoché identico lo score delle due squadre nelle ultime cinque giornate con due vittorie, due sconfitte ed un pareggio. 

Mercoledi sera, con il Modena che svuota un po’ di infermeria e recupera Oukhadda dalla squalifica, per entrambe le squadre cominciano le cosiddette finaline. 

Ormai non è un segreto per nessuno, ed a ragione, alla luce delle ultime prestazioni,  che i gialloblù  mirino ad un posto nell’elite del torneo di B. E poi giocarsi, con la beata spensieratezza di una “neopromossa” che non ha nulla da perdere, un posto i paradiso. Quel paradiso che mister Tesser ha conquistato nel 2011 con il Novara ed ha sfiorato con il meno blasonato Pordenone nel 2020 (dopo uno stupefacente 4 posto nella “regular season”). Basta solo crederci.

Giuseppe “Fossa” Criaco

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