LETTERA APERTA – Ai ragazzi della SUD – da un vecchio ragazzo della Nord (o Curva Catania)

Queste righe le voglio dedicare ai ragazzi della Curva Sud. A quella parte più bella e più calda dello stadio. Al cuore pulsante del Granillo.

Domenica scorsa nel dopo partita del match con il Pisa, a caldo, scrivevo di “Proteggere la Reggina e questi ragazzi”. Intanto “voi della Sud” urlavate l’amore deluso anche con parole forti. Si urlava contro la squadra ed il suo capitano, ma anche contro il mister Inzaghi. Qualcuno non ha avuto mezze misure: andate a lavorare, urlava.

La città intanto si è divisa tra delusi e “comunque grazie”.

Capisco il dolore, e posso immaginare i sacrifici di chi da anni segue la squadra su tutti i campi (e campetti) d’Italia. Ricordo bene dove eravate nelle domeniche buie della “serie C”: eravate sempre lì, in Curva Sud.

Ma oggi voglio parlarvi uno per uno, negli occhi. E senza giri di parole affido a voi un pensiero libero e forte e ribadisco: PROTEGGIAMOLI.

Proteggiamo la nostra Reggina.

Oggi la squadra sta attraversando un momento di smarrimento e, diciamolo pure, di confusione.

Forse si sono persi dei punti di riferimento. Forse gambe e testa non funzionano più come qualche mese fa. Forse la dea Eupalla non ci assiste come fece in qualche partita passata.

Ma voi, la Curva, non dovete mollare. Voi e non altri siete le colonne del tifo amaranto. Punti fermi su cui i ragazzi sanno di potersi appigliare nei momenti più duri (e questi giorni lo sono).

Questi sono i giorni in cui vediamo “solo un’orma sulla sabbia” (come dice il profeta Gibran). La vostra. Sono i giorni in cui voi, ragazzi della Sud, avete in braccio la squadra. Per sostenerla (e proteggerla).

E dovete farlo ora, non domani. Sì, ragazzi, oggi è il tempo della maturità.

Sono perfettamente consapevole che certe prestazioni e certe sconfitte bruciano il petto più ferocemente a chi ogni domenica porta il cuore in curva. Ma la Sud in questi momenti deve avere le spalle larghe. D’altronde è proprio sotto di voi che ogni domenica nel bene e male questi ragazzi vengono a prendersi un applauso (e fino ad ieri è sempre stato così). E la contestazione. Il dolce e l’amaro

Ma questo è il vostro ruolo. La vostra responsabilità. La vostra unicità: brillare sempre e comunque. Siete voi l’ultimo baluardo su cui la squadra può e deve contare. E noi con essa.

Non abbiamo altro la domenica: abbiamo Loro e Voi e da parte mia c’è tutta la fiducia di parlare a chi oggi legge (queste parole) con il cuore gonfio di amarezza, ma sta già preparando il viaggio a Padova. Per ricominciare.

La vera forza della Sud è la stessa di chi per due volte l’anno (a settembre e novembre) sotto “la Vara” suda e soffre. E magari piange, ma non molla.

Ecco ragazzi oggi, dovete essere voi i portatori della REGGINA. E noi, ‘semplici tifosi”, a farvi da ali e sgomberare il campo, incitandovi, prima della “volata finale” per l’ingresso nel “Tempio”.

Quel tempio che tutti noi abbiamo bene in mente oggi quale sia e che, sempre oggi, chiamiamo semplicemente “Sogno”.

Non serve essere cattivi per essere veri Ultras. Basta avere cuore, coraggio e responsabilità.

Proteggeteli, PROTEGGIAMOLI.

D’altronde cosa a sono i sogni se non desideri pronti ad esser realizzati. Basta avere cuore, coraggio e responsabilità. Appunto.

Con il cuore a riveder le stelle.

Peppe “Fossa” Criaco

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