Attacchi mediatici a gogò ed errori arbitrali stanno rovinando un’annata splendida


Quando si usa il computer sarebbe buono e giusto collegare il cervello ai polpastrelli e, soltanto in un secondo momento, scrivere, scrivere e scrivere. Conviene insomma sapere riportare le notizie con tanto di documentazione onde evitare figure barbine. È da ieri mattina che ci stiamo sbellicando dalle risate. E precisamente da quando un giornalista si è deliberatamente permesso di annunciare che alla Reggina saranno comminati ‘’almeno’’ due punti di penalizzazione per mancati pagamenti ‘’federali’’ relativi a IRPEF e INPS. Salvo poi fare rapidamente dietrofront a seguito dei rimbrotti di giornalisti molto più affermati e competenti. Non volendo fare gli avvocati del diavolo e neppure i saputelli della situazione, siamo portati a pensare che la notizia è stata divulgata non tanto per colpire la società amaranto quanto – piuttosto – per dare una ‘’carezza’’ al Genoa (termine usato da chi lo ha redarguito). La società ligure, infatti, risulta l’unica società ad avere adempiuto agli obblighi di cui sopra in modo irregolare (e quindi non conforme alle norme esistenti) demandando il pagamento ad una società con Partita IVA diversa dalla società rossoblù presieduta da Zangrillo. È come se io devo una somma a Caio e mando Sempronio a regolarizzare quando sul contratto c’è l’esplicita postilla secondo cui il trasferimento del valore lo devo ‘’effettuare’’ io e soltanto io. C’è inoltre da puntualizzare che l’ammontare debitorio del Genoa è di 100 milionazzi di euro mentre quello ereditato dall’era Gallo è di ‘’soli’’ 15. A tal proposito la società di Patron Saladini ha diramato un comunicato col quale spiega di essere in attesa delle scadenze dal Tribunale relative alla concessione della ristrutturazione del debito per poi trasmetterle tempestivamente agli organi sportivi. L’ultima chicca: il Giudice (che si comporta con senno, ponderatezza, logica e articoli giuridici) pur di salvaguardare i creditori ed il rientro anche delle semplici ‘’briciole’’ autorizzerà (senza meno) il dilazionamento. E non è finita certamente qui: la Reggina ha pagato il 16 dicembre e lo farà anche il 16 aprile (gli organi federali hanno annunciato il differimento dal mese di marzo a quello successivo per tutte le società professionistiche). Qualora non dovesse arrivare per tempo la comunicazione da parte del Tribunale sarebbe addirittura disposta a saldare ‘’cash’’ entro la scadenza indicata. Nel caso in cui il Genoa (invece) non dovesse ottemperare a quanto dovuto nei termini e nelle date prestabilite, potrebbe rischiare non solo punti di penalizzazione (sarebbe il meno) ma perfino di scomparire definitivamente dal mondo calcistico professionistico, cancellando 130 anni di storia. Speriamo di aver messo la fatidica pulce nell’orecchio. Meditate gente meditate: ecco perché quell’articolo apparso su un importante quotidiano sportivo. E non è la prima volta…

Ci preme inoltre chiarire una situazione che sta diventando fastidiosa. Modena-Reggina, arbitro Marcenaro: annullato gol regolarissimo a Di Chiara. Reggina-Benevento, arbitro Zufferli: concesso il gol agli ospiti con ben cinque calciatori avversari in posizione di offside con Improta che ostruiva la visuale al portiere di casa. Reggina-Spal, arbitro Daniele Perenzoni: Canotto viene contrato in area da Dickmann. Il Var sconfessa la decisione della giacchetta nera. Palermo-Reggina non concesso un calcio di rigore lapalissiano per due (sì, due) irregolarità nella stessa azione di gioco (una su Majer, l’altra su Liotti). Non è certamente detto che la squadra di Inzaghi potesse trasformare i rigori o potesse tramutare il gol ogni azione ma resta il fatto che mancano all’appello almeno tre punti che significherebbero secondo posto in solitaria. Sarebbe giusto, a questo punto delicato del campionato, che la società si facesse sentire nelle sedi opportune per rivendicare i propri diritti. Ora basta!







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