Come si ferma il Frosinone? La truppa di Grosso sembra non avere punti deboli

di Rocco Genovese
Clotet ritorna dalle lunghe “ferie natalizie” che gli ha concesso Cellino e riparte dal suo 4-3-1-2 dove spiccano le presenze di Andrenacci fra i pali e Karacic esterno basso a destra, nonché dei nuovi arrivi da Lecce Bjjorkengren e Rodriguez (a far loro spazio rispettivamente Van De Looi, in panchina, e Moreo, già al debutto con la nuova maglia del Pisa). Grosso deve fare ancora a meno di Kone e Boloca, oltre agli squalificati Mulattieri e Borrelli, e riprova il 4-3-3 di inizio torneo, con il quartetto difensivo Oyono-Kalay-Ravanelli-Cotali, mentre Mazzitelli torna in mediana con Rodhen e Lulic (Garritano in panchina)e là davanti Caso ed Insigne insieme a Moro.
I padroni di casa partono forte e vogliono dimostraere allo sparuto pubblico del “Rigamonti” di essere vivi: la prima metà del tempo è quasi un monologo, e se Turati fa buona guardia su un tracciante di Galazzi e ringrazia la traversa che si oppone al colpo di testa di Rodriguez (bravo Karacic a pescarlo in area), nulla può al 18′ sul tocco sotto misura di quest’ultimo, che finalizza una sponda di Bjjorkengren.
Dopo il goal, fra i lombardi affiora subito la paura di vincere. Il Brescia arretra ed il Frosinone annusa l’odore del sangue e colpisce due volte in 3′: al 37′ Moro torna al goal finalizzando al meglio un assist in area di Lulic, al 40′ Insigne ringrazia per lo svarione a metà campo del duo Papetti-Adorni, si invola verso la porta e fulmina Andrenacci prima che abbozzi un intervento. Il Brescia protesta per un tocco di gomito in area di Ravanelli, giustamente considerato involontario da parte dell’arbitro (il reggino Cosso), ed allo scadere rischia di capitolare di nuovo: altra frittata della difesa, stavolta tocca a Caso scappare verso la porta, ma sul più bello si allarga troppo e spara fuori.
Pochi spunti nella ripresa: il Brescia mette paura solo con un colpo di testa di Bisoli su azione d’angolo, potente ma centrale, sul quale Turati reagisce di istinto, e neppure i cambi di Clotet lo rivitalizzano. Il Frosinone controlla e fa partecipare alla festa anche Baez, che emula Rodriguez (comunque buona la sua prova) e trova il goal al debutto con la nuova maglia: al 77′, sugli sviluppi di un angolo, un difensore tocca di testa e mette fuori causa Andrenacci, così il neo entrato spinge la palla in rete da due passi. Moro spreca una ghiotta occasione ad una decina di minuti dalla fine, ma sarebbe stata una punizione troppo severa per il Brescia, che aggiorna ulteriormente i propri numeri negativi (una sola vittoria nelle ultime 15 giornate, solo 2 punti di vantaggio dalla zona playout) e deve ritrovare serenità, prima ancora di un gioco accettabile, per salvare la categoria e la faccia. Sabato prossimo altra sfida casalinga contro il Como, è a tutti gli effetti uno spareggio fra deluse.
Se qualcuno conosce un modo per fermare la corsa della capolista è pregato di farlo sapere alle altre squadre: la truppa di Grosso sembra non avere punti deboli, e la consapevolezza di essere un gruppo ricco di qualità e personalità permette ai ciociari di sfruttare ogni occasione e portare dalla propria parte anche situazioni in apparenza complicate. Nel prossimo turno allo “Stirpe” arriva il Benevento: con altri 3 punti, complici gli incroci pericolosi di Genoa (in casa contro il Pisa) e Reggina (a Bolzano contro il lanciatissimo SudTirol), la fuga potrebbe assumere proporzioni difficili da colmare.







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