Volano le aquile sotto il diluvio del Barbera. E la serie B forse trova un’altra protagonista

di Giuseppe Criaco
Palermo (in serie utile da sei turni) e Bari (che non vuole perdere terreno da Reggina e Genoa) aprono la giornata di Serie B.
E’ anche la sfida tra i bomber Brunori e Cheddira, 22 reti in due. Impressionante la media realizzativa della punta barese: un gol ogni 97 minuti.
Parte subito forte il Bari sfiorando la marcatura con Ceder, bravo al 4° minuto a girare in porta da pochi passi, finalizzando un’azione insistita sulla sinistra da Mazzotta. Pigliacelli fa buona guardia e manda in corner.
Lentamente la squadra di casa aggiusta le distanze e le fiammate baresi via via vanno spegnendosi mentre il Palermo comincia a guadagnare metri e coraggio.
Partita combattuta con una fisicità spesso fin troppo tollerata dal direttore di gara. Le due squadre si affrontano a viso aperto con repentini capovolgimenti di fronte.
Prima Marconi per il Palermo (al 10°) spreca malamente sugli sviluppi di un corner, mentre sulla ripartenza “Bari” Maita (all’11°) viene “murato” dalla difesa di casa.
La gara diventa leggenda a causa del vento gelido e potente e della pioggia incessante che sferzano il terreno di gioco. Ma nonostante tutto i ritmi sono sostenuti e l’agonismo acceso (alla fine si conteranno sette cartellini gialli ed un rosso proprio a Cheddira).
Il predominio dei padroni casa diventa supremazia alla mezz’ora. Esemplare al minuto 34 la combinazione (tutta di prima) tra Valente, Saric e Sala, prima della chiusura dall’onnipresente Vicari. E sugli sviluppi del corner la conclusione di Brunori trova la risposta pronta di Caprile. E’ un Palermo di spada e di fioretto che sta sovrastando un Bari che adesso fa davvero fatica ad arginare le folate rosanero.
E’ un gran bel calcio quello che si vede stasera al Barbera sebbene sotto una pioggia torrenziale.
Il finale di tempo vede prima una conclusione alta sulla traversa di Brunori, mentre clamorosa al minuto 44 la palla gol che inventa Ceder, bravo ad incunearsi su una indecisione di Marconi e Pignatelli mandando di un soffio al lato.
Il tempo si chiude con una volata di Sala sulla sinistra che sorprende Dorval, ma il suo traversone è prima intercettato da Caprile e la successiva conclusione di Saric è ribattuta da Maita.

La ripresa vede un Bari redivivo grazie all’ingresso in campo di Salcedo (per Ceder) che ha il merito di dare vitalità, qualità e profondità alla manovra offensiva “ospite”. In avvio il Bari arriva al tiro almeno in tre occasioni, ma fa buona guardia Pigliacelli. E il 22 rosanero si supera (al minuto 58) ipnotizzando un Cheddira, lanciato da Folorunsho, neutralizzando così la seconda clamorosa palla gol barese.
Corini vede la sofferenza dei suoi e dà spazio prima a Broh che porta più qualità e solidità all’azione di contenimento e di ripartenza palermitana e poi all’esordio di Tutino neo acquisto dal Parma.
Dopo l’ennesima conclusione barese “fuorimisura” di Botta per il Bari, arriva la fiammata vincente rosanero.
Di Mariano apre a destra per Matteiu che pennella un cross in area barese sul quale si lanciano un po’ tutti. Tutino e Marconi i più lesti, con il difensore rosanero che gira in rete il pallone che danzava nell’area piccola. E’ il gol che decide il match.

Gli ultimi minuti serviranno solo all’arbitro Massimi a distribuire una serie di cartellini gialli ed un rosso proprio a Cheddira. Da dimenticare la sua prova.
Palermo vince con merito e le aquile provano a volare, dedicando questa affermazione a padre Conte, il missionario laico mancato in questi giorni e per il quale i rosanero portavano la fascia nera al braccio.
Per il Bari uno stop che frena la rincorsa al secondo posto, ma che lascia inalterate le ambizioni dell’undici biancorosso. Se questo sarà il nuovo corso rosanero saranno ben poche le squadre che usciranno indenni dal Barbera.
Forse la serie B ha trovato un’altra protagonista.
E’ davvero tutto. Da un Renzo Barbera ancora flagellato da acqua e vento. Buonanotte.






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