1)FROSINONE GATTOPARDO – La capolista riprende la fuga avendo la meglio su un buon Modena grazie alle reti di Insigne e Caso, che portano a 11 il numero di reti realizzate da giocatori subentrati ed a 8 i punti in più arrivati grazie a tali segnature. Ciociari letali in casa, in 10 incontri allo “Stirpe” sono stati raccolti 26 punti su 30 disponibili (solo il Benevento nel 2019/20 ha fatto meglio, con 9 successi ed un pari), ben 9 in più rispetto a quelli accumulati dalle battistrada Genoa (benché il passo sia totalmente cambiato con Gilardino) e Reggina (1 sola vittoria al “Granillo” nelle ultime 5, dove manca il goal da 326′) nello stesso numero di partite. Grosso ha provato un insolito 3-5-2 per fronteggiare la truppa di Tesser (altro “giocatore di scacchi” che in stagione ha più volte alternato 3-4-1-2 e 4-3-1-2, e che in conferenza stampa post-gara si è detto “sorpreso” per la decisione del collega); l’esperimento è durato solo poco più di un tempo, ma ha fatto intravvedere delle situazioni interessanti ed è molto probabile che verrà ripetuto anche nelle prossime uscite. In casa gialloblù “tutto cambia perché nulla cambi“: la rosa è davvero assortita (ad esempio, sabato quasi non ci si è accorti della contemporanea assenza di Kone, Boloca e Mazzitelli, ed in squadra ora c’è un Baez in più…), Grosso dimostra di saper “leggere” le partite e l’avvicendarsi di schemi ed interpreti anche a gara in corso consente al Frosinone continuità di prestazioni e risultati positivi.


2) GRIFONI (E FERE) CAMALEONTI – Fare del proprio stadio un fortino, curare la fase difensiva, trovare nuove soluzioni e ruotare gli elementi della rosa: anche il successo del Genoa sul Venezia è un “elogio alla versatilità“. Vanoli ha preparato bene la sfida, e chissà come sarebbe finita se Crnjgoi non avesse preso la traversa (ed il VAR avesse ritenuto meritevole di sanzione un intervento in area di Criscito, tornato ad indossare la maglia rossoblù per la quarta volta), ma è indubbio che i cambi effettuati da Gilardino, (da sottolineare l’ingresso di Sabelli e Vogliacco ed il contestuale passaggio alla difesa a 3) siano stati un fattore del terzo successo consecutivo dei rossoblù, che battono i lagunari anche nella sfida di ritorno con la rete di un subentrato e riprendono la Reggina in seconda piazza. Interessante anche la nuova veste della Ternana di Andreazzoli che, passate le Festività, mette in soffitta l’ “albero di Natale” e vara un 3-5-2 solo in apparenza abbottonato, ma efficace e concreto. Gli umbri tornano al successo contro un Ascoli in crisi (una sola vittoria nelle ultime 9, la panchina di Bucchi scricchiola e c’è il rischio che capitan Dionisi prenda la via di Avellino) e si rilanciano in zona playoff. Reinventato il modulo, adesso bisognerà reinventare il reparto offensivo per la sfida di Reggio, dove mancheranno (causa squalifiche ed infortuni più o menodiplomatici“) Favilli, Partipilo, Donnarumma e Moro: si attendono altre sorprese…


3) L’IMPATTO DEL MERCATOTutino è rimasto a casa “a fare i bagagli” (mentre il resto della squadra è “rimasto a San Siro“…), Forte ha fatto una comparsata al 93′ nella sfida del “Marulla” e La Mantia ha giocato solo una mezz’oretta, senza lasciare tracce. Al tempo stesso, ben 3 delle 24 reti della 20°giornata sono state siglate da giocatori freschi di trasferimento: se la rete di Strizzolo è stata ininfluente ai fini del risultato (anche se battere Turati a domicilio sembra un’impresa quasi impossibile, e comunque il numero di gare consecutive dei canarini con almeno un goal all’attivo è salito a 8) ed Azzi è passato nel giro di pochi giorni dall’essere in procinto di firmare con il Palermo a debuttare con la maglia del Cagliari e trovare persino la gioia personale (anche se tutti hanno derubricato la prodezza in “cross sbagliato”), ben più pesante è stato l’esordio di Giovanni Crociata con la maglia del Cittadella, che a conti fatti decide la gara dell’ “Arena Garibaldi”, regala 3 punti di platino alla sua nuova squadra e costringe la truppa di D’Angelo ad un sorprendente stop. Da registrare anche i successi di SPAL e SüdTirol, che confermano il rispettivo cammino più che accettabile (2 sole sconfitte esterne per gli estensi, a Frosinone e Brescia; 2 sole sconfitte interne per gli altoatesini, al debutto con il Venezia e contro il Modena nel turno precedente) malgrado la partenza di Esposito e Nicolussi Caviglia (quest’ultimo, peraltro, già a segno con la nuova maglia della Salernitana nella disfatta di Bergamo).


4) CITTADELLA AMMAZZAGRANDI – Benché nel girone di andata siano arrivate anche pesanti sconfitte contro Reggina, Bari e Ternana, colpisce come ben 12 dei 22 punti fin qui racimolati dai ragazzi di Gorini siano stati raccolti contro le “prime della classe“: detto del Pisa, sconfitto in casa di nuovo dopo 4 mesi e battuto anche nella gara di andata (con un totale di 6 reti rifilate ai nerazzurri: da non crederci, se si pensa che nelle altre 18 partite giocate il Cittadella ha segnato solo altre 9 volte) anche Frosinone e Genoa hanno bevuto contro i veneti l’amaro calice della sconfitta, e Blessin ci ha pure rimesso il posto. La rimonta salvezza è appena iniziata e la classifica resta sempre cortissima, ma è bene che il colpaccio in terra toscana non rimanga un episodio, e che alle partenze di Cassandro ed altri (Asencio? Tounkara?) corrispondano innesti di elementi di categoria (Ambrosino del Napoli, a Como nella prima parte della stagione, è più di un’idea, ma potrebbe non essere il solo).


5) IL PERSONAGGIO – Che fai, analizzi la vittoria del Genoa e non lo citi? Parli del mercato e ti dimentichi di lui? Certo che no! Alla voce “bomber” e “pezzo pregiato” si potrebbe tranquillamente trovare Walid Cheddira, mattatore contro il Parma con una “quasi tripletta” e sogno proibito di più di una squadra, ma nella giornata appena conclusa anche Massimo Coda si è ripreso la scena, entrando a gara in corso e decidendo la sfida con il Venezia con una rete che non sarà stata un gioiello balistico, ma ha un peso specifico notevole e mette a tacere più di un mugugno e più di un’indiscrezione di “radio mercato”. Da rimarcare le parole di Coda in conferenza stampa, che ha elogiato pubblicamente il proprio allenatore ed ha fatto capire di voler far parte del progetto. Ed ora, sotto con la trasferta di Benevento, dove i suoi ex tifosi sarebbero comunque pronti a “riabbracciarlo“…

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