Espugnate il Granillo di Giuseppe Criaco
L’ennesima vittoria lontana dalle mura amiche (si fa per dire, la Reggina non vince in casa dal match contro il Genoa del novembre scorso) restituisce una serie di certezze alla squadra amaranto. E non tutte positive.
Sicuramente l’undici di Inzaghi ha ormai consolidato una propria precisa fisionomia: è squadra da trincea. Pala e piccone, fango e sudore, elmetto e baionetta. Forse non sarà bella da vedere, ma capisce subito l’ambiente in cui deve calarsi e lo fa. Anche sporcando giocate ed accettando battaglia fisica e bagarre psicologica come a tratti è stata quella di Ascoli. In serie B si gioca anche così: vincendo partite con un solo tiro in porta. Senza peraltro subirne alcuno.

Gli esteti del calcio non ne abbiamo a male ma talvolta non servono le “Boulangerie des Champs Elysées” ma piuttosto manovali da mercato rionale.
La squadra di mister Bucchi ha solo pensato a distruggere ogni velleità amaranto senza mai proporre disegni calcistici credibili. Alla fine è rimasta vittima di se stessa.
La nota negativa invece è che l’undici di mister Inzaghi è proprio formato da undici elementi. Solo quelli. Tutto il girone di andata purtroppo ha evidenziato questo grosso handicap per una squadra con ambizioni da primato. La panchina non possiede cambi in grado di cambiare il corso del match o addirittura di ribaltarlo. Semmai conservarlo, difenderlo, ma mai consolidarlo. Insomma non sono risolutivi.
Vero è che comunque permettono a partita incorso di dare ossigeno alla squadra, ma una compagine che ambisce a certe posizioni non può più permettersi una panchina di soli rincalzi. Ed oggi la Reggina questa è.

Da sabato 14 comincia un nuovo campionato, alla luce dei movimenti di mercato, dove la società amaranto, siamo sicuri, farà la sua parte. Solo una scommessa ci sentiremmo di suggerire. Non cedere Andrej Galabinov.
Oggi ancora in fase di recupero la punta bulgara, siamo sicuri, potrebbe essere quell’elemento capace di cambiare o ribaltare la partita in corso. Capace di dare profondità e peso alla squadra ed alla fase offensiva. Oltre ad essere anche uno straordinario specialista nei calci piazzati. Lo stato attuale di salute e di forma impone l’arrivo di un attaccante “in palla”. Ma Andrej Galabinov potrebbe essere davvero il colpo a sorpresa, l’ennesima meraviglia estratta dal cilindro da Supepippo, determinante nei mesi primaverili. Nella volata finale. La Reggina lo ha già in casa. Basta solo fargli sentire che crede in lui e nella sua ripresa.
Adesso quindi occhi a cuore alla prossima impresa, necessaria, inderogabile, fondamentale per le ambizioni societarie ed i sogni della tifoseria: espugnare “anche” il Granillo.










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