Dal Frosinone fino al Pisa tutte bene ma nessuna delle cinque compagini sono riuscite a fare il ‘’vero’’ vuoto
Le prime 18 giornate di Serie B ci hanno consegnato una chiave di lettura abbastanza chiara sia in testa che in coda: non c’è ancora una ‘’ammazza campionato’’ così come è difficile trovare, almeno per ora, la ‘’squadra materasso’’ anche perché la convincente vittoria del Perugia sul Venezia ha dimostrato che nessuna può essere considerata con un piede in Serie C.

In testa troviamo il Frosinone. Dal 27 novembre ad oggi la capolista ha impattato in casa col Cagliari (2 a 2) e Pisa (0 a 0) e fuori con il SudTirol (1 a 1) salvo vincere a Reggio Calabria con un indiscutibile 0-3. Per ultima – come detto – la sconfitta del Ferraris. In un mese, quindi, i ciociari hanno perso ben 2 lunghezze rispetto alle inseguitrici più prossime ovvero Reggina, Bari e Genoa.

A proposito di Reggina: il travaglio societario (superato brillantemente) ha ritardato preparazione e campagna acquisti. Pur tuttavia la squadra di Pippo Inzaghi si trova in seconda posizione di classifica, a sole tre lunghezze di ritardo dal Frosinone e capace di tenere a debita distanza (3 punti) l’agguerrita coppia formata da Bari e Genoa. E pensare che i bookmakers avevano pronosticato i funerali addirittura prima di Natale per una Reggina che adesso vuole far sul serio.

Il Bari – finora – ha dimostrato di essere quasi irresistibile lontano dal San Nicola ma discontinua tra le mura amiche. Se Folorunsho, Antenucci e Cheddira (che in tre hanno realizzato ben 19 reti) continueranno a centrare le porte, il Bari può ambire a vincere il campionato attraverso i playoff, non di più.

Capitolo Genoa, 30 punti. Se Reggina e Bari hanno segnato 29 reti, il Genoa partito col favore dei pronostici, ha siglato soltanto 19 gol significa che in fase realizzativa ha più di qualche problema. Dipende tanto anche dalla cattiva gestione del precedente allenatore, il teutonico Blessin che ha imparato qualche parola d’italiano solo quando ha capito di essere mandato a casa. Il subentrante Alberto Gilardino ha dato nuova linfa a questa squadra che ha pareggiato ad Ascoli e vinto con pieno merito con la capolista Frosinone. Non possiamo predire che nel girone di ritorno i rossoblù possano compiere miracoli ma prevediamo una sontuosa campagna acquisti da parte del Presidente Zangrillo per tentare l’impossibile. La Serie B non è la A e le difficoltà si nascondono dietro ogni qualsivoglia angolo ed il Genoa, indicato alla vigilia come ammazza campionato, ha trovato immani difficoltà come le stanno vivendo Parma, Cagliari, Venezia per non parlare del Brescia, Benevento e di quel Como dato tra le papabili concorrenti per la vittoria finale.

E il Pisa? Luca D’Angelo, che ha sostituito Maran (fin) troppo tardi, sta compiendo un vero miracolo sportivo ma la domanda è d’obbligo: riusciranno i nerazzurri a tenere il ritmo indiavolato che ha permesso loro di salire dall’ultimo al 5° posto in classifica? Ai posteri l’ardua sentenza – tanto per scomodare il buon Manzoni – ma se anche dovesse centrare la vittoria del campionato (e noi glielo auguriamo di vero cuore) neppure il Pisa di D’Angelo avrà ammazzato il campionato. Questo è la realtà dei fatti incontestabili e incontrovertibili.

In coda è un vero rebus. Dalla Spal al Perugia rischiano tutte. E, dati alla mano, sono esposti al rischio anche Benevento, Modena e Palermo. Però, mentre queste compagini hanno organici di un certo livello, Cosenza e Cittadella non ci sembra abbiano calciatori capaci di fare la differenza. Ribadiamo il concetto: ancora non c’è nulla di definitivo ma se Guarascio – soprattutto – non dovesse mettere mano al portafoglio la vediamo nera per i silani.










Rispondi