Statistiche e commenti vari sul turno prenatalizio e sulle ultime novità della B
1) BENSERVITO – Con gli esoneri delle ultime ore di Liverani e Clotet, il numero delle squadre cadette che hanno cambiato guida tecnica dall’inizio del campionato (o anche prima, come è accaduto a Palermo e SüdTirol) è salito a 13, rispetto alle sole 8 della scorsa stagione, ed il record di 14 toccato nelle stagioni 2011/12 e 2017/18 (nelle quali la serie B era a 22 squadre…) è nel mirino dopo neanche metà cammino. Per la terza volta negli ultimi 20 anni tutte e 3 le retrocesse dalla A hanno cambiato allenatore (caso a parte nel 2006/07: se a Treviso e Lecce arrivarono gli esoneri di Bortoluzzi e Zeman, nella Juventus post-Calciopoli Deschamps si dimise a 2 turni dal termine, a promozione già sicura): in passato capitò nel 2014/15 e nel 2017/18.

2) RONDINELLE IN PICCHIATA – Spiace per Clotet, esonerato per il secondo anno di fila alla 18°giornata, ma il Brescia esce dalla zona playoff dopo essere sempre stato almeno nelle prime 8 posizioni in classifica ininterrottamente dal 4 maggio 2021 (35°giornata serie B 2020/21, sempre con lo spagnolo alla guida) ed i risultati giustificano questa scelta; 1 sola vittoria negli ultimi 12 turni e numeri altrettanto impietosi in merito agli “scontri diretti“: contro le 9 squadre che lo precedono, il Brescia ha racimolato la miseria di 6 punti, con un unico successo (al debutto, contro un SüdTirol ancora in rodaggio), segnando 6 reti e subendone ben 18 (tra queste, le 6 prese dal Bari).

3) CAGLIARI E ALTRE DELUSIONI – Per i sardi i numeri sono persino peggiori: 5 vittorie totali, 2 nelle ultime 13 giornate (la prima proprio contro il Brescia, l’altra contro il Perugia ultimo in classifica), almeno una rete al passivo nelle ultime 11 e rete inviolata in 3 uniche occasioni, solo 6 punti racimolati nelle sfide con le prime 8 formazioni della graduatoria, frutto di altrettanti pareggi (7 reti fatte, 9 subite). E che dire della Ternana? Quella che alla nona giornata era la capolista solitaria, nei 9 turni successivi ha vinto una sola volta (proprio ai danni del Cagliari) e realizzato solo 4 reti (peraltro, le ultime 2 sono arrivate dal dischetto: il goal su azione manca da 405′); inoltre, domenica il Como ha centrato il suo primo colpo esterno, rifilando ben 3 reti ai rossoverdi, tante quante quelle subite dagli umbri al “Liberati” nelle precedenti gare. Il Parma, infine, pare si sia smarrito sul più bello: infatti, se al “Tardini” Reggina e Frosinone sono cadute, contro la SPAL è arrivata la quarta sconfitta interna, terza di seguito (nonché quinta assoluta nelle ultime 9 gare): non è mai accaduto che una squadra con così tanti rovesci interni nelle prime 18 giornate sia stata poi promossa in serie A. Pisa e SüdTirol sentitamente ringraziano.

4) CHI VA PIANO… – Se le inseguitrici si fermano, anche un pareggio qua e là può far la differenza: ad esempio, la capolista ne ha raccolti 3 nelle ultime 5 partite (ok, ha anche ottenuto un rotondo e pesante successo il dì dell’Immacolata…), ed avrà anche perso al “Ferraris”, ma di certo non sfigurando; al tempo stesso, seconda e terza tali sono rimaste dopo lo 0-0 al “Granillo”: curiosamente, i due migliori attacchi del campionato sabato sera son rimasti a secco, ed il Pisa ne ha subito approfittato (anche) per raggiungerli a quota 29 reti all’attivo. Il primo “risultato ad occhiali” della Reggina in campionato (nonché il primo in casa dopo quello con il Frosinone del 25 settembre 2021, nella scorsa stagione) non è da buttar via, ma resta il fatto che gli amaranto in casa non abbiano vinto nelle ultime 3 giornate e non abbiano fatto goal nelle ultime 2, così come è dalla rete di Menez a Brescia che la Reggina non segna su azione (nei successivi 350‘ è giunta solo la rete, ancorché decisiva, di Hernani su rigore a Como). Primo 0-0 esterno per “la Bari”, alla quale non era riuscito di segnare almeno una rete lontano dal “San Nicola” solo a Frosinone.

5) IL PERSONAGGIO – Nel ventottesimo anniversario della scomparsa del grande Costantino Rozzi, l’Ascoli lo commemora a dovere tornando al successo dopo 7 partite, espugnando Cosenza con una prova gagliarda ed un pizzico di fortuna. Nella sfida in cui Cedric Gondo torna a gonfiare la rete dopo un digiuno durato quasi 4 mesi (nel quale sono mancati i goal ma non qualche cartellino rosso di troppo), Nicola Leali torna in campo dopo l’infortunio di settembre e lo fa in grande stile, con una serie di interventi decisivi in una fase della sfida del “S. Vito – Marulla” molto delicata per la propria squadra: se la parata a 15 minuti dal termine sul colpo di testa di Rispoli ci può stare, pochi minuti dopo si supera in pochi istanti sulle conclusioni di Zilli, Larrivey e Nasti (se non altro, quest’ultimo troverà la rete del parziale 1-2 solo più tardi). C’è anche la “mano” (e non solo) di Leali nel successo dei marchigiani, piegati solo da Frosinone e Pisa nelle ultime settimane e ritornati in corsa playoff vista la frenata delle altre.









Rispondi