Le due squadre daranno spettacolo in un Granillo pieno d’entusiasmo
di Basilio Gaburin
Comunque vada per la Reggina sarà un trionfo. È vero, sono di parte perché la mia squadra del cuore – oltre al Latina – è proprio la Reggina. Domani non posso venire a Reggio Calabria perché oberato di lavoro. Peccato: per me Reggina-Frosinone è un vero, verissimo derby.

Non ho la sfera di cristallo e non posso sapere quale sarà il risultato ma so perfettamente che rimarrà un successo. I motivi? Seconda in classifica, sei punti di vantaggio sulle inseguitrici, tre punti di distacco dallo stesso Frosinone. E questo, se permettete, è un successo di per sé stesso visto che a giugno più di qualcuno intonando il ‘’de profundis’’ gioiva per la scomparsa della Reggina dal calcio che conta. E invece questo qualcuno è rimasto con una mano davanti e una di dietro quando è arrivato il ‘’Salvatore della Patria’’ e, come fosse un’entità divina piovuta dal cielo, ha rimesso tutto a posto da par suo e in quattro e quattr’otto. E non si è fermato qui. No: ha preso dal bavero Pippo Inzaghi dicendo: ‘’Tu ‘nda veniri cu mmia!’’ e il resto è storia. O forse leggenda. Sì, perché vedendo la Reggina praticare un gioco che diverte, ammalia e incanta, è come essere immerso un ‘’racconto mitologico’’, il prosieguo dell’Odissea i cui protagonisti possono essere ora Menez ora Hernani, ora Di Chiara ora Fabbian, ora Rivas ora Canotto e via dicendo fino ad arrivare a lui, il dio Pippo umile, serio, rispettoso ma mai remissivo. Insomma: dall’incubo al sogno, così, in men che non si dica nonostante i gufi rossoblù, biancorossi e magari giallorossi. Domani la Reggina ha la fattiva possibile di cominciare a riscrivere la storia che diventerà a sua volta leggenda. È e sarà un’affermazione su tutti i fronti. A prescindere. Un po’ come successo a Brescia con la squadra di casa lanciata dopo la bella prestazione contro la Spal. Due schiaffoni e via: è passato il ciclone amaranto. Degli amaranto mi ha impressionato la facilità di esecuzione, la rapidità, il cinismo, la cattiveria agonistica, la voglia di spaccare il mondo e quella di divertirsi e, per finire, la facilità di controllare l’avversario rendendo nullo ogni tipo di velleità.

Col Frosinone non sarà così. Servirà tanta pazienza, molta calma, intensità a non finire ed una vagonata di intraprendenza. Fabio Grosso predilige il 4-3-3 e ama far attaccare gli spazi con azioni repentine, svelte e senza troppi fronzoli così da risultare micidiali. Anche se convocato, difficilmente vedremo al centro della difesa l’ex Lucioni con la sua forza e la sua esperienza e presumo che il tecnico ciociaro possa escludere Ravanelli preferendo Cotali e Sampirisi insieme a Frabotta e Kalay. A centrocampo i soliti Mazzitelli e Rodhen dovranno far legna, con Garritano regista ispirato. In attacco Mister Grosso lancerà uno tra Moro e Mulattieri insieme a Borrelli e Bocic ma attenzione a Insigne e Caso che torneranno utili nel corso dell’incontro. Pippo Inzaghi sa che deve (imperativamente) bloccare Garritano, chiudere gli spazi e creare superiorità numerica con i due esterni d’attacco (presumibilmente Canotto e Rivas) a stretto contatto di Fabbian ed Herrani con Majer cerniera di centrocampo. Se la Reggina riuscisse a bloccare le fonti della manovra avversaria attraverso un pressing asfissiante, lucido e ordinato e se (ancora) dovesse saper costruire tante gabbie intorno ai portatori di palla, può vincere la partita senza tralasciare la sua tendenza a mordere gli spazi, ad avere ritmi altissimi, a lasciar libero l’estro di Menez che si esalta quando c’è da esibire le sue doti di indiscusso guascone, inimitabile gradasso, ineguagliabile smargiasso (e chi più ne ha più ne metta).
Per inciso: visto che le quattro inseguitrici non avranno vita facile (Bari a Cittadella e Brescia a Cosenza con Genoa e Parma in casa con SudTirol e Benevento) anche il pareggio sarebbe un risultato più che buono ma visto che siamo in ballo… L’importante è divertirsi e domani i 15mila del Granillo avranno modo di farlo in un incontro che non presta il fianco ad alcun pronostico. E l’entusiasmo? A mille. Se poi…….











Rispondi