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Il Genoa non sa più vincere. Il Frosinone e la Reggina ”volano”

di Rocco Genovese

Blessin cerca una vittoria scacciacrisi ma tenendo fede alla propria visione di gioco: nell’odierno 4-2-3-1 del tedesco Czyborra e Jagiello pagano per tutti la sconfitta di Reggio Calabria, a prendere il loro posto ci sono Frendrup (che scala nei 4 di difesa e fa spostare Sabelli sulla fascia destra) e Portanova. Rientra Badelj e si posiziona al fianco di Strootman a centrocampo.

Longo cerca punti anche fuori casa e si affida a chi ha dato la svolta nella partita di domenica scorsa contro il Venezia: il rombo proposto dai lariani in mezzo al campo prevede Bellemo vertice basso, Iovine ed Arrigoni mezzali e Parigini sulla trequarti, a supporto di Cerri e Cutrone.

Partita vibrante fin dal fischio d’inizio, e VAR subito protagonista: Bellemo riceve palla da Arrigoni e crossa subito per Cerri, che si avventa sulla respinta di Semper ma si aggiusta la palla con il braccio prima di segnare. Goal annullato pochi minuti dopo anche a Coda, servito da un filtrante di Aramu in area, ma in netto fuorigioco.

La partita si sblocca al 17′: Portanova in area ruba il tempo a Cagnano, che manca l’intervento sul pallone e commette fallo. Esecuzione perfetta per Coda (ammonito poco prima per una spinta su Odenthal) dal dischetto, abile a spiazzare Ghidotti e portare avanti i suoi, con il suo 6° centro in campionato (di cui 4 su 4 da calcio di rigore).

Como per nulla dimesso, Gudmundsson deve accentrarsi spesso per evitare che Badelj e Strootman vadano in inferiorità numerica, ma proprio quest’ultimo per poco non va vicino al goal, con un colpo di testa su azione d’angolo che trova comunque pronto Ghidotti anche sul tentativo di ribattuta di Dragusin.

Arrigoni si fa male con un contrasto con Sabelli (rientrerà stoicamente in campo con il braccio destro attaccato al corpo), prima della fine della prima frazione due grandissime occasioni da goal: Vignali pesca Cerri in area, che si libera con una finta di Strootman e tira con un istante di ritardo, trovando la risposta di Semper, nel recupero Frendrup va sul fondo e crossa per Coda, che colpisce di testa e disegna una parabola che tocca la parte alta della traversa della porta di Ghidotti.

In avvio di ripresa, Fabregas sostituisce l’infortunato Arrigoni, mentre Blessin leva Aramu e Badelj ed inserisce Hefti e Yeboah, spostando così Sabelli, Frendrup e Portanova nel proprio posizionamento principale. Secondo tempo meno vivace, il Genoa non ha l’attitudine a tenere alti i ritmi (né motivo, visto il vantaggio) e si fa vedere solo con azioni d’angolo.

Il Como cerca di arrivare al pari senza frenesia, Cerri regala sponde e fraseggi e Parigini spazia sul fronte d’attacco, ma su entrambi fa buona guardia la difesa del Genoa…fino al minuto 67: Parigini porta fuori area Bani e serve Iovine, il quale passa subito a Cagnano, che crossa subito per Cerri in area, che facilmente si libera di Sabelli e trova l’incornata che vale l’1-1. Terza rete stagionale per il numero 27, che esulta togliendosi la maglia, venendo giustamente ammonito.

Il Genoa ritornerebbe in vantaggio quasi subito con Dragusin, che corregge in rete una palla respinta da Ghidotti sugli sviluppi di una punizione, ma il VAR annulla il terzo goal dell’incontro, questa volta per la posizione irregolare di Puscas (subentrato in precedenza a Coda), che ostacola il portiere sulla linea ed è oltre la linea del difensori.

Negli ultimi 20 minuti fioccano cartellini gialli e sostituzioni da ambo le parti, ed il Genoa non trova modo di imbastire reali azioni pericolose, limitandosi a sperare nelle palle inattive; tuttavia, quando trova la porta (come capita al subentrato Yeboah al 90′, bravo ad eludere con una giocata la marcatura di Odenthal) trova sempre Ghidotti sulla propria strada.

Cerri fa respirare i suoi, trovando anche il modo di aggirare la “gabbia” rossoblù e crossando un pallone in area per Da Riva, che tocca debolmente, anche se l’arbitro Massimi ferma il gioco per un fallo in attacco dell’altro subentrato Mancuso. È l’ultima emozione dell’incontro, perché il Genoa tenta di buttare un altro pallone in area lariana, ma Solini spazza via.

La partita finisce così, ed il pubblico di casa manifesta il proprio disappunto con una selva di fischi all’indirizzo di propri giocatori e di Blessin, anche quest’oggi incapaci di… espugnare il “Ferraris” (è il terzo pari casalingo di fila per il Grifone, una sola vittoria fra le mura amiche in 6 gare fin qui disputate) e rispondere ai colpi esterni di Frosinone e Reggina. La pausa giunge nel momento più adatto per i liguri, obbligati a rimettere a posto le idee e tornare al successo già a partire dalla trasferta di Perugia, alla ripresa.

Il Como trova il suo primo risultato utile esterno con Longo alla guida, grazie ad una prestazione collettiva di spessore, e dà continuità al successo con il Venezia di 7 giorni fa. La classifica resta ancora brutta (complici i successi di Benevento e Cosenza, i lariani scivolano in terzultima posizione, a quota 13 punti) ma la strada è quella giusta e dopo la sosta, quando riceveranno la visita del Bari, potranno verificare il livello dei propri progressi.