Dopo un primo tempo da dimenticare, Inzaghi opera i cambi giusti e trova 3 punti con altri 2 goal di Canotto ed Hernani. Per il Venezia la notte è sempre più nera e più fonda

SI RINGRAZIA L’AMICO ANTONIO BLEFARI PER IL SERVIZIO FOTOGRAFICO
Vanoli non si discosta dal 3-5-2 e manda in campo il portiere Joronen al rientro dopo la squalifica; Wisniewski, Modolo, Ceccaroni è il trio che agisce sulla linea difensiva e costruisce una diga a centrocampo con Haps e Zampano larghi e pronti a rinculare in posizioni più arretrate, Busio davanti alla difesa con Cnrigoj e Andersen con licenza di supporto a Johnsen e Pohjanpalo.

Risponde Inzaghi con Ravaglia tra i pali; Pierozzi e Giraudo sulle fasce con Camporese e Gagliolo centrali di difesa; sulla mediana il “trio delle meraviglie” formato da Hernani e Fabbian larghi con Majer centrale. In avanti la novità: ci sono sempre Rivas e Canotto esterni mentre Gori è arruolato al posto di Menez, a cui è stato dato un turno di riposo. Gori è, quindi, il “jolly” di cui parlava Pippo Inzaghi in conferenza stampa, e che oggi gioca per la prima volta dal primo minuto. In Curva circa 1200 tifosi amaranto che incitano a gran voce i propri ”ragazzi”.

All’8′ sugli sviluppi di un calcio d’angolo è Haps a battere a rete con la sfera deviata in calcio d’angolo. Il gol è nell’aria: Hernani sbaglia un pallone facile e ne approfitta Pohjanpalo, che s’invola verso la porta della Reggina e lascia partire un destro che batte Ravaglia, non esente da colpe nell’occasione. Uno a zero per i padroni di casa.

La Reggina è messa male in campo ed i padroni di casa ne approfittano con Cnrigoj che con un destro dalla distanza scheggia la traversa di Ravaglia. Gli amaranto appaiono sorprendentemente contratti e timorosi, di sicuro sorpresi dall’atteggiamento dei padroni di casa. Per vedere la Reggina in azione bisogna aspettare il 16′: Majer lancia Canotto che col destro impegna Joronen il quale si salva volando per mandare la palla oltre la traversa. Al 21′ il Venezia si porta sul 2 a 0 per un autogol di Giraudo ma il VAR annulla la rete per un fuorigioco iniziale di Cnrigoj. Reggina vicinissima al pareggio al 26′: Majer lancia Canotto che traversa per Gori: l’attaccante ex Cosenza non si coordina bene cosicché il pallone si alza incredibilmente sopra la traversa. Risponde il Venezia alla mezzora con un pallonetto di Johnsen, fuori di poco.

La Reggina quest’oggi non gioca da Reggina e soffre ”tremendamente” l’iniziativa degli arancioneroverdi che controllano in modo agevole (forse troppo) le folate offensive degli amaranto e ripartono con azioni ficcanti e veloci come, ad esempio, al 38′ allorquando Pohjanpalo vince un contrasto a metà campo e lancia Haps il quale controlla e porge a Johnsen il cui tiro è mandato in angolo da Ravaglia. Nel successivo tiro d’angolo Venezia ancora vicino al raddoppio con Modolo che di testa batte Ravaglia ma c’è il provvidenziale salvataggio decisivo di Gagliolo sulla linea di porta. Brutta, bruttissima Reggina che merita lo svantaggio, per quanto visto contro questo Venezia determinato, pratico e motivato, di certo voglioso di far bene con il nuovo tecnico.

Nella ripresa Inzaghi opera i primi cambi: entrano Di Chiara e Menez al posto di Giraudo e Fabbian, oggi in ombra, per cui la nuova disposizione tattica in avvio è 4-2-3-1. Reggina subito pericolosa: Menez fa fuori due avversari e porge a Gori che di tacco impegna a terra Joronen.
Gli amaranto mettono pressione agli avversari che devono cedere al 54′: Menez inventa, Majer chiama alla parata il portiere veneziano che non trattiene e permette, così, a Canotto di mettere dentro il pallone dell’uno a uno. Adesso è tutta un’altra Reggina, presa per mano da un sontuoso Menez.

In questo secondo tempo è una Reggina finalmente autoritaria, caparbia, pratica e ”terribilmente” determinata a vincere la gara. Inzaghi ci mette del suo facendo uscire dal campo Rivas e Gori per Cicerelli e Liotti per cui riabbraccia il 4-3-3 puro con Menez ”punta non punta”. Al 72′ Menez manda in orbita Canotto che punta al centro: provvidenziale è Joronen che salva su Liotti.

Il Venezia adesso soffre la corazzata di Inzaghi e, per ciò che ha fatto vedere nella ripresa, non può far altro che capitolare alla mezzora: lungo possesso palla della squadra amaranto, Cicerelli traversa in area per Majer, che allunga di testa per Hernani, il quale non ci pensa su e, con un destro al fulmicotone, gonfia la rete per il 2 a 1 amaranto. Seconda rete consecutiva anche per il numero 20, decisivo lunedì sera contro il Genoa.

Il Venezia non ci sta e preme per raggiungere il pareggio con Pierini – entrato poco prima – a quattro minuti dal termine, sugli sviluppi di una punizione, ma Ravaglia fa buona guardia.

Dopo un primo tempo giocato male, tanto da essere irriconoscibile, la Reggina (rivoltata come un calzino da Inzaghi) ha cominciato a giocare da Reggina e per il Venezia non c’è stato più nulla da fare. Da un improponibile 4-3-2-1 Don Pippo Inzaghi è passato ad un più agevole 4-3-3, con Menez “uomo ovunque” ed Hernani “uomo della provvidenza”, e da lì in avanti per il Venezia è giunta la notte più fonda. Amaranto sempre più lanciati: al netto della vittoria del Parma, ed in attesa delle sfide Ternana-Brescia e Genoa-Como, per ora solo la squadra del Patron Felice Saladini mantiene immutato il distacco dal Frosinone capolista.


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