Gli amaranto si aggiudicano lo scontro diretto con i rossoblù, piegati dai goal di Canotto ed Hernani e volano al secondo posto in classifica

Mister Inzaghi aveva detto in conferenza stampa che avrebbe cambiato qualcosa. E così è stato: fuori Di Chiara, dentro Giraudo a protezione della fascia sinistra che forma la coppia con Pierozzi a destra; per via centrali agiscono Camporese e Gagliolo. Non sono da considerare bocciature quelle di Cionek, Crisetig e Obi che avranno modo di mettersi in luce in corso d’opera. A centrocampo quindi via libera a Fabbian ed Hernani con Majer da mediano. In attacco nessuna novità: Rivas e Canotto appoggiano Menez (per l’occasione con la fascia di capitano).
Risponde Alex Blessin con Semper in porta; Sabelli e Czyborra terzini; Bani e Dragusin marcatori centrali; Frendrup e Strootman in cabina di regia con Jagiello e Gudmundsson larghi nonché Aramu trequartista a supporto di Coda.
Vista l’importanza della sfida – maggior numero di gol e di realizzatori da una parte, maggior numero di vittorie conquistate fuori casa dall’altra, 19 punti una e 22 l’altra – è stato chiamato a dirigere l’arbitro internazionale Fabio Maresca. Tifo da Champions League da parte dei 14000 presenti al “Granillo”, almeno 300 dei quali venuti dalla Liguria: impressionante.
Al 7’ Rivas porge a Giraudo che mette al centro dove Hernani non riesce a coordinarsi per la stoccata. Bella azione amaranto. La Reggina c’è, è viva e autoritaria e chiama sulla difensiva la corazzata rossoblù, questa sera in completo bianco.
Al quarto d’ora Reggina in vantaggio con Luigi Canotto: Majer manda in orbita l’ex Frosinone che controlla, si porta a spasso tre avversari e lascia partire un destro chirurgico col quale batte Semper. Uno a zero.
Il Genoa non ci sta ma la Reggina è determinata e non permette alcun affondo agli uomini di Blessin che soffrono le chiusure puntuali sulle fasce e l’intraprendenza degli amaranto quando si gettano in avanti soprattutto sul fronte di sinistra dove Rivas sta facendo impazzire Bani.

Il Genoa, nonostante tutto, pareggia al 32’ con Aramu che di testa corregge un cross di Sabelli. Nell’occasione Ravaglia non può nulla. Uno a uno e tutto da rifare nel momento migliore della Reggina.
Passa un solo minuto e Rivas viene contrato in area da Bani: è calcio di rigore evidentissimo che Maresca assegna solo dopo aver rivisto le immagini sul monitor. Sul dischetto si presenta Jeremy Menez ma il tiro è lento e centrale per cui Semper non ha alcuna difficoltà a ribattere. Si rimane quindi sull’uno pari.

Al 51’ Czyborra (vero anello debole della squadra ligure) tocca di mano il cross mandato in area da Canotto: è rigore. Questa volta sul pallone va Hernani: pallone da una parte e Semper dall’altra. Due a uno della Reggina sul Genoa.
Al 67’ ancora Reggina: Menez lancia Canotto che salta due avversari e chiama alla provvidenziale parata Semper. Blessin allora mette in campo Portanova, Yeboah e Yalcin per Aramu, Jegiello e Gudmundsson con l’intento di aprire il gioco per vie laterali ed avvolgere la difesa di Inzaghi che risponde con Liotti, Cionek, Gori, Cicerelli e Crisetig che entrano al posto di Menez, Rivas, Giraudo, Canotto e Majer.
Nei restanti minuti la Reggina controlla le giocate dei liguri senza particolari affanni. Va dato atto ad Inzaghi ed ai suoi ragazzi di averla preparata bene: hanno evitato che il Genoa tenesse il pallino del gioco, sono stati bravi a giocare larghi sulle fasce, impedendo che Frendrup, Strootman e Gudmundsson toccassero troppi palloni a centrocampo, nonché hanno sfruttato i limiti di Czyborra: non è un caso che l’unica volta che Sabelli sia riuscito sull’altra fascia ad andare sul fondo e rientrare per il cross, sia arrivato il pari. Coda in ombra ma non poteva essere altrimenti, visto che non ha ricevuto tanti palloni giocabili.
La Reggina vince e convince e, soprattutto, si porta al secondo posto di questa Serie B raggiungendo proprio il Genoa, questa sera assolutamente ridimensionato dalla squadra di Inzaghi.


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