
BREVI APPUNTI SPARSI
di
ROCCO GENOVESE
La giornata di B appena archiviata ha regalato tanti spunti e tante “prime volte”, abbiamo preso qualche appunto su quello che più ha colpito la nostra attenzione.
1) FROSINONE SULL’OTTO…VOLANTE – Il terzo successo esterno ottenuto a Cosenza, quarto consecutivo ed ottavo in assoluto, regala la vetta in solitudine agli uomini di Grosso, che mantengono anche la miglior difesa (solamente 7 reti subite) e la “media inglese” con il segno “+” (insieme al Genoa, che ora insegue a due punti). Per la prima volta si crea uno scarto maggiore di 3 punti tra prima e terza classificata (in questo caso, la Ternana, che al “San Nicola” contro il Bari ha raccolto il suo primo pari esterno ed il ventesimo punto stagionale): ciò significa che anche in caso di sconfitta casalinga nel “testa-coda” contro il Perugia (cosa che si può ritenere molto improbabile), i gialloblù rimarrebbero in zona promozione diretta. Mancano pur sempre 27 giornate alla fine, ma quanto fatto vedere dai ciociari fin qui promette davvero bene.

2) ANDAMENTO LENTO – Se il Frosinone tenta la fuga è anche perché subito dietro rallentano tutte, o quasi: oltre ai laziali, tra le prime 10 della classifica vincono solamente Parma ed Ascoli (quest’ultima ritornata in zona playoff dopo il terzo successo di fila). Fioccano, infatti, i pareggi negli scontri di alta classifica: Bari-Ternana finisce a reti inviolate (ne parliamo meglio nel prossimo punto), Cagliari e Reggina si accontentano nella ripresa dell’1-1 (primo pari casalingo per gli isolani, primo pari in assoluto per gli amaranto), il SüdTirol esce imbattuto pure da Ferrara (e la SPAL subisce il suo primo goal da quando c’è De Rossi a guidarla), il Genoa getta alle ortiche la vittoria contro un Brescia duro a morire (e a secco di successi dal 17 settembre). Tra i tanti “zero” che sono stati cancellati ci sono quelli di Cittadella e Palermo alla voce “vittorie esterne”: se veneti e siciliani sono davvero risorti ed in zona playoff si prosegue con questo ritmo, si dovrà fare i conti pure con loro.

3) BARI INCEPPATO – va bene un po’ di digiuno dopo tante abbuffate, ma qui si sta esagerando: davanti a 38800 spettatori (tanto di cappello!) la Ternana non va in rete per la prima volta in campionato, ma al Bari ciò accade per la quarta volta di seguito, turno in Coppa Italia compreso. Lo 0-0 non è affatto da buttare, e le giustificazioni non mancano (l’assenza di Antenucci, la traversa di Botta, il goal annullato per questione di centimetri, le parate di Iannarilli, etc), ma è evidente il calo dei galletti, che almeno stavolta non escono sconfitti dal campo di gioco. Mignani deve inventarsi qualcosa per fronteggiare la “Cheddira-dipendenza”: il Bari è la squadra andata in rete con meno giocatori (solo 5, come Cittadella e Perugia, quando Reggina e Cosenza hanno fatto centro, rispettivamente, con 11 e 10 uomini diversi) ed ha realizzato solo un goal con un calciatore partito dalla panchina (Scheidler per il definitivo 6-2 contro il Brescia). Se il capocannoniere viene convocato dal Marocco per i Mondiali che si fa?

4) RISERVA A CHI? Eccezion fatta per il povero Bertinato, che ha preso in custodia la porta del Venezia lasciata vuota a causa dell’espulsione di Joronen e dopo pochi minuti ha beccato il goal del definitivo 0-2 contro l’Ascoli, gli altri 3 portieri debuttanti nell’ultima giornata hanno ben figurato: Ravaglia è stato superato dopo neppure 2 minuti dal colpo di testa di Lapadula, ma durante il resto della partita non ha corso chissà quali pericoli ed ha dato sicurezza ai difensori della Reggina con un paio di buone uscite; Marson ha raccolto due palloni in fondo al sacco, ma ha anche evitato che il Frosinone facesse almeno altri 2 goal ed ha pure propiziato con un suo rinvio l’illusorio vantaggio del Cosenza; Semper del Genoa non ha fatto rimpiangere l’infortunato Martinez e si è opposto alla grandissima ad un’inzuccata di Bianchi e ad un colpo a botta sicura di Huard, peccato per la rete segnata dal Brescia in mischia al 93′.

5) IL PERSONAGGIO – L’unico successo casalingo dell’undicesima giornata porta la firma di uno dei ben 5 difensori andati in rete nel fine settimana, tutti sugli sviluppi di calci d’angolo (sarebbero stati addirittura 6, se Beruatto del Pisa non avesse scheggiato la trasversale della porta del Benevento): il Parma piega il Como ed aggancia Reggina e Bari in quarta posizione grazie al secondo centro stagionale di Enrico Delprato, uno dei 7 under che Pecchia ha schierato dal primo minuto. Malgrado la giovane età (23 anni da compiere il 10 novembre), il bergamasco è già al suo quarto campionato cadetto, ha superato le 100 presenze in serie B (per lui esperienze anche con le maglie di Livorno e Reggina) ed è il titolare della fascia sinistra della retroguardia dei ducali, di sicuro pronti a mettere il turbo quando l’infermeria si sarà finalmente svuotata.







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