A gennaio Guarascio deve investire ingenti somme se vuole una salvezza tranquilla. Mandare via adesso Dionigi non serve a nulla
di Basilio Gaburin

La manita subita a Ferrara dal Cosenza non è andata giù proprio a nessuno. A cominciare dai tifosi giunti nella città estense da ogni parte del Nord Italia per incitare una squadra che evidentemente è rimasta negli spogliatoi. Figuriamoci per quelli partiti dalle pendici della Sila il giorno prima per fare ritorno alla città Bruzia il giorno dopo. E, verosimilmente, non è andata giù neppure alla società che, per il momento, non è intervenuta. Le tante domande – a questo punto – devono nascere spontanee: perché mai la società dovrebbe intervenire? E per colpire chi? Gemmi? Dionigi? Qualche giocatore? Ci sembra inopportuno prendersela con chi è alle dipendenze di Guarascio perché in questo caso non ha sbagliato nessuno, neppure il Presidente che ha chiamato il ds Gemmi, il quale ha consegnato a Dionigi giocatori all’altezza della categoria (a cominciare da Rispoli e per finire a Brignola, passando per Calò, Brescianini e Gozzi per non parlare di D’Urso, Kornvig e Merola) e che, tutto sommato, permettono al Cosenza di navigare ‘’ancora’’ in acque tranquille, tenendosi a distanza ‘’di guardia’’ dal turbinio dei playout. Cosa chiedono di più allora i tifosi rossoblù? Di non perdere tre a zero o cinque a zero contro Reggina e Spal? Giusto, basta imbarcate, umiliazioni e gol a grappoli: su questo siamo tutti d’accordo. Così com’è giusto non pretendere sogni irrealizzabili (almeno) per il momento, posto che la ‘’zona minata’’ è a soli due punti e con una classifica cortissima (dalla 14a alla 20a posizione sono racchiuse ben sette squadre con organici molto più forti del Cosenza e che stanno tornando a far punti). Se poi, a gennaio, Guarascio decidesse di investire ingenti somme portando in riva al Crati gente come Gliozzi, La Gumina, Coda, Mazzitelli, Boloca, Maita, Folorunsho, Menez, Paz, Canotto, Gudmundsonn e compagnia cantando, allora, i cosentini sparsi nel mondo potrebbero sognare una salvezza tranquilla, magari con una o due turni d’anticipo. Stanti le cose non possono far altro che stringere i denti e andare avanti consci che quest’anno dovranno sudare di più visto che hanno un Bisoli di meno. E se, malauguratamente, in questi giorni (per intenderci, prima del mercato di gennaio) dovesse pagare Davide Dionigi per tutti – come ha riferito Pedullà – per il Cosenza non vediamo vie d’uscita valide.

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