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Nel posticipo, l’Ascoli conquista 3 punti contro un Cagliari privo di idee e di attenzione

Marchigiani con 3 novità rispetto a Bari: Adjapong a tutta fascia nel 3-5-2 ideato da Bucchi, l’ex Caligara in mediana ed a fianco di capitan Dionisi, al posto dello squalificato Gondo, c’è Lungoyi. Isolani con il solo Pavoletti in luogo di Mancosu rispetto al successo interno contro il Brescia: sulla carta è un 4-3-3, ma nelle intenzioni Nandez dovrebbe inserirsi negli spazi lasciati da Falco e Luvumbo e fungere da attaccante aggiunto.

Ad eccezione un tentativo di Caligara al 5′ sugli sviluppi di un angolo ed un tiro al 20′ di Falco da fuori area, che scivola sul più bello e smorza la conclusione, nulla da segnalare nella prima mezz’ora: Di Pardo e Carboni e spingono sulle fasce e provando a buttare palloni dentro l’area ascolana, ma i difensori di casa non soffrono e fanno girare a vuoto i sardi.

Ascoli sornione, mette paura alla difesa del Cagliari prima con Dionisi (che, servito dalle retrovie, si aggiusta la palla col tacco in area, ma commette fallo su un difensore) e poi si gusta la frittata servita al 31′ da Altare e Capradossi: i due centrali si guardano, Lungoyi su fionda nello spazio, ruba palla e piomba in area, Radunovic non può fare altro che stenderlo e posizionarsi sulla linea di porta, in attesa che Dionisi metta la palla sul dischetto e calci. Il capocannoniere del campionato cadetto ancora in attività esegue il rigore in maniera perfetta, va in rete per la terza gara di fila e sblocca il risultato. All’intervallo Ascoli avanti 1-0.

Bucchi lascia negli spogliatoi l’ammonito Adjapong e mette Falzerano, poco più tardi spendere un cambio per sostituire l’infortunato Dionisi con Pedro Mendes (più avanti dovrà sostituire anche Simic ed Eramo con Bellusci e Giovane, dentro anche Bidaoui per Lungoyi), Liverani opta per due punte di peso in attacco, perciò rispolvera Lapadula e Millico al posto di uno spento Falco e di Di Pardo. I minuti passano, ma il Cagliari non va: Rog e Barreca entrano al posto di Deiola e Carboni, ospiti di fatto con un 4-2-4.

L’Ascoli contiene le incursioni dei sardi ed approfitta di un altro regalo al minuto 81: Radunovic vorrebbe “costruire dal basso” e serve un compagno, Collocolo anticipa l’avversario e serve subito a Pedro Mendes il pallone che ha rubato, quest’ultimo si gira in area e conclude con un tocco di punta trovando una vana deviazione di Altare ed il punto del 2-0. Primo centro in Italia per il portoghese.

Passano solo 3 minuti e Guarna emula il suo collega: cross innocuo di Millico, il numero 13 non trattiene la palla fra le mani e Pavoletti se la ritrova sul piede e la deposita in porta, dimezzando lo svantaggio e trovando a propria volta la prima marcatura stagionale.

La partita si accende nel finale, Guarna si riscatta opponendosi alla conclusione di Capradossi, servito in area da un cross di Luvumbo, e ad un colpo di testa di Rog su azione d’angolo. Gli ascolani chiudono in 10 a causa della doppia ammonizione rimediata da Falasco, Lapadula colpisce male il pallone che Millico gli recapita con la conseguente punizione.

Dopo il triplice fischio di Aureliano, è festa al “Del Duca” per gli oltre 7500 spettatori di fede bianconera: secondo successo consecutivo per un Ascoli non scintillante ma concreto, che si prende 3 punti meritati e scavalca in classifica un Cagliari spento e involuto, punito da due svarioni difensivi ma per nulla capace di esibire un gioco decente, a dispetto del notevole tasso tecnico dei giocatori della rosa rossoblù; primeggiare nel possesso palla (30 minuti contro i 18 dei padroni di casa) serve a poco se ci affida solo alle accelerazioni di Luvumbo ed a giocate estemporanee per cercare la porta altrui.

Nel prossimo turno, i bianconeri saranno di scena a Venezia mentre alla “Unipol Domus” sarà in programma la sfida tra Cagliari e Reggina: per entrambe, un altro passo falso non sarebbe tollerabile.