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Poche emozioni al “Barbera”, squadre fumose e spuntate

di Rocco Genovese

Contrariamente alle indiscrezioni della vigilia, Corini non si discosta dal 4-3-3, nel quale il terzino Buttaro prende il posto dell’assente Sala, Elia recupera e fa parte del tridente offensivo con Brunori e Di Mariano e si presenta l’inedita linea di centrocampo Broh-Gomes-Segre; il quasi omonimo Gorini deve fare i conti con squalifiche ed infortuni e schiera i suoi con il canonico 4-3-1-2: Cassandro e Carriero trovano posto sugli esterni di difesa, mentre Visentin affianca capitan Perticone al centro, Pavan è il regista di un centrocampo che punta sulle idee e sulle incursioni di Vita e Lores Varela e che prevede Antonucci vertice alto, a ridosso della coppia Embalo-Tounkara.

Sembra che i risultati di ieri abbiano condizionato le due formazioni, che fin dai primi minuti mettono in scena uno spettacolo deludente, pensando più a non prenderle che a proporre qualcosa di interessante: sono in particolar modo i rosanero a lasciare a desiderare, dacché incapaci di giocare in modo ordinato e azzeccare più di 3 passaggi di fila, gli ospiti non disdegnano di ricorrere al lancio lungo per i propri attaccanti.

Bisogna aspettare il minuto 21 per vedere un tiro degno di questo nome: ci prova Lores Varela dalla distanza, ma la conclusione è centrale e Pigliacelli para. I difensori del “Citta” contengono senza problemi gli attaccanti di casa, da ambo le parti si tenta scagliare traversoni che vengono sistematicamente sciupati.

Elia prova a servire Di Mariano in area, ma il tentativo di rovesciata è pessimo, Brunori deve arretrare la sua posizione per ricevere palla e tentare di calciare a rete: al 38′ resiste all’attacco di Visentin, si gira poco fuori dall’area e conclude in modo debole e centrale, 3 minuti dopo scaglia un destro secco dalla distanza, Kastrati deve distendersi e respingere.

Corini capisce che qualcosa non va e fa il primo cambio nell’intervallo, passando alla difesa a 3 e sostituendo Marconi con Devetak. Il Palermo mette fin da subito maggiore convinzione e dopo un minuto Segre prova un tiro dalla distanza, alto sulla traversa; il Cittadella risponde con un diagonale di Carriero, servito da un cross di Embalo, che si spegne a lato della porta di Pigliacelli.

Corini mette Valente al posto di Elia, ed il numero 30 rischia subito di segnare: Di Mariano lo pesca in area, Kastrati esce e lo anticipa. Cittadella in affanno, Gorini mette forze fresche per contenere le avanzate di un Palermo che finalmente inizia a crederci, ed al 74′ ha l’occasione più grossa dell’incontro: fallo su Brunori poco fuori dall’area, la punizione di Valente è deviata dalla barriera e centra l’incrocio dei pali a Kastrati battuto.

Vido prende il posto di Segre poco dopo, ma il Palermo cala alla distanza ed il Cittadella non soffre più; anzi, avrebbe pure la palla del colpaccio, ma Antonucci (servito da Beretta) spreca tutto all’87’.

Dopo il triplice fischio dell’arbitro Giua, ne piovono molti di più dagli spalti del “Barbera”: il Palermo non sa più vincere (ultimo successo datato 9 settembre, 1-0 al Genoa con rete di Brunori, a digiuno da allora), ha prodotto una nuova prova incolore e da stasera si ritrova in piena zona retrocessione, con soli 9 punti. Sprecato il doppio turno casalingo, ora all’orizzonte c’è la delicata trasferta al “Braglia” di Modena.

Terzo pari consecutivo (e secondo 0-0 di fila) per i veneti, ma oggi da salvare c’è solo il risultato: è agganciato il Cosenza a quota 11, poco sopra la “zona pericolo”, ma la sterilità offensiva (solo 2 reti nelle ultime 7 giornate ed 8 realizzate da inizio torneo, peggiore attacco alla pari con il Perugia, prossimo avversario) è conclamata, perciò servirà un altro passo nel prosieguo per evitare guai seri.