Primo successo per Longo, piegato il Perugia con una zampata di Arrigoni.
Nel posticipo domenicale del “Sinigaglia” sono in palio punti pesanti tra due compagini in crisi di identità. Il torneo è ancora lungo, ma Como e Perugia sono consapevoli della necessità di invertire la tendenza e risalire la china, e non a caso si presentano rivoluzionate rispetto alle uscite precedenti.
Al culmine di una settimana di lavoro condotta nel nuovo centro sportivo di Mozzate, Moreno Longo (che deve rinunciare allo squalificato Binks, ma ritrova Bellemo dopo il lungo stop) presenta i lariani con un 4-3-1-2: Ghidotti paga gli svarioni di Cosenza e lascia il posto tra i pali a Vigorito, Odenthal (seconda presenza assoluta per lui) e Solini sono la nuova coppia di centrali di difesa, Cagnano e Vignali terzini, Blanco con Arrigoni e Bellemo in mediana e Fabregas a ridosso di Mancuso e dell’ex Cerri (15 marcature per lui in maglia biancorossa nella stagione 2017/18).
In casa Perugia, Silvio Baldini va anche oltre e ripone in soffitta la difesa a 3 usata ai tempi di Castori, riproponendo il “suo” 4-2-3-1: davanti a Gori, linea di difesa con Beghetto, Dell’Orco, Curado ed il classe 2002 Paz, Bartolomei e Santoro a centrocampo, riconfermato Lisi esterno a sinistra, sulla stessa linea di Luperini ed Olivieri e a ridosso dell’unica punta Di Carmine. Solo panchina per i vari Angella, Casasola e Strizzolo.

Vuoi per il peso specifico della contesa, vuoi per il necessario rodaggio dovuto alle tante novità di formazione, si assiste ad una prima fase di studio tra le due squadre, nella quale si segnalano solo 3 cartellini gialli in altrettanti minuti (puniti gli interventi di Lisi tra gli ospiti, Odenthal e Cagnano per i comaschi).
Al minuto 18 azione corale dei padroni di casa, con una percussione di Mancuso che riceve palla e premia l’inserimento di Arrigoni in area, il quale rimette in mezzo ma non trova nessuno libero di colpire. Due minuti dopo, primo squillo Perugia: Bartolomei verticalizza per Di Carmine, il cui destro ad incrociare va a lato non di molto.
Al 22′, sugli sviluppi di uno schema su punizione, azione insistita in area ospite, Baselli raccoglie palla poco fuori area e tenta una conclusione, deviata da Luperini in corner, che due minuti dopo su ritrova in proiezione offensiva e serve Di Carmine, ma il tiro di quest’ultimo è murato da Odenthal. Fabregas al 29′ prova a servire Cerri in area con un destro vellutato, ma il numero 27 (ancora a secco quest’anno) non riesce ad intercettare di testa il pallone.
L’equilibrio viene rotto al 34′: cross alto di Cagnano, Blanco raccoglie dal lato corto dell’area, se l’aggiusta sul sinistro e mette in mezzo per Arrigoni, che brucia Dell’Orco e con un piattone piazza la palla sotto la traversa. Vantaggio Como al primo vero tiro in porta della partita.
Gori si supera e nega per due volte il raddoppio immediato a Vignali, autore di altrettante pregevoli conclusioni di prima intenzione (bravo nel primo caso Solini ad innescarlo con un lancio lungo) e blocca una debole conclusione di Odenthal sugli sviluppi di un angolo.
Il vantaggio consente agli azzurri di giocare con più serenità, ma il Perugia non demorde e prova ad insidiare la porta di Vigorito: Luperini prova a servire Di Carmine in area, ma il 18 ospite sfiora solamente con la testa, e poco prima del riposo si mette in proprio e tenta un destro da fuori area che non centra lo specchio.

Ripresa molto meno gradevole della prima frazione: il Perugia persiste in un infruttuoso possesso palla, l’unico brivido (se così si può dire) è dato da un errato retropassaggio di Bartolomei, Mancuso è in area e potrebbe calciare a rete, ma liscia clamorosamente la sfera.
Baldini avvicenda Olivieri con Strizzolo, Longo regala minuti a Cutrone e Da Riva (fuori Mancuso e Blanco). La partita non si ravviva, il Perugia non sa cosa fare una volta arrivato nei pressi dell’area di rigore ed il Como non ha motivo per alzare i ritmi, perciò il tecnico ospite prova a rimescolare le carte: Curado e Lisi lasciano il posto ad Angella e Casasola, Paz si piazza esterno alto.
Dopo una pausa “fuori programma”, dovuta ad un leggero infortunio dell’arbitro Gariglio, la girandola di cambi continua: tra le fila dei padroni di casa si rivede Chajia (fuori Fabregas), che si becca subito un giallo per un fallo a metà campo, mentre Baldini tenta il tutto per tutto inserendo Melchiorri e Vulikic al posto di Paz e Dell’Orco.
La partita scivola via senza sussulti, da menzionare solo un goal annullato a Cutrone per fuorigioco, una punizione dal limite dell’area (fallo di Cagnano su Santoro), calciata da Beghetto sulla barriera ed un colpo di testa di Di Carmine finito ben alto sopra la traversa al quinto dei sette minuti di recupero.
Dopo il triplice fischio di Gariglio, il pubblico ed i giocatori di casa possono abbandonarsi ad un urlo liberatorio: all’ottavo tentativo il Como mantiene la porta inviolata e, soprattutto, centra la prima vittoria in campionato, agganciando il Pisa a quota 6 punti e relegando gli ospiti all’ultimo posto.
Il Perugia ha giocato una buona partita in fase difensiva ed il nuovo modulo sarà sicuramente una base di partenza per il prosieguo del campionato, ma anche al “Sinigaglia” è stata palese l’assenza di una qualsiasi trama offensiva degna di questo nome. Luperini autore di una prova generosa, ma davanti le polveri restano bagnate e dagli esterni non si arriva quasi mai al cross.
Nel prossimo turno, il Como renderà visita al Modena (sabato alle ore 14:00), mentre il Perugia è obbligato a fare risultato pieno, domenica prossima al “Curi” contro il SüdTirol dell’ex Bisoli.




















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