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Odogwo si trova la palla addosso ed il SüdTirol si porta a casa tre punti. Palermo fermato da pali, traverse e decisioni arbitrali

A Palermo non hanno preso bene l’ultima apparizione della squadra rosanero che ha dovuto issare bandiera bianca davanti a quasi 17mila spettatori, 17mila cuori infranti che si sono sentiti traditi e, di conseguenza, hanno sonoramente fischiato la banda di Corini. Il SudTirol non ha rubato niente, punto. E muovendo da questa consapevolezza, possiamo precisare che a battere il Palermo è stato – tutt’al più – un episodio sfortunato laddove Pigliacelli ha le sue colpe. Ma andiamo per ordine.

Palermo poco incisivo sin dall’inizio con il duo di centrocampo formato da Segre e Stulac che fanno arricciare il naso. Poi il regalo di Pigliacelli: su un normale retropassaggio, il portiere rinvia la palla addosso a Odogwu che insacca inconsapevole che quello sarebbe stato il colpo da tre punti. Questo è quanto successo nella prima frazione di gioco.

Nella ripresa finalmente qualche sussulto ma non grazie agli interpreti che corrono dietro al pallone bensì, piuttosto, alle decisioni arbitrali: infatti, il Var dapprima sconfessa la decisione di Paterna, che aveva fischiato un rigore inesistente su Elia e, successivamente, annulla (giustamente) un gol a Segre per un fuorigioco seppur millimetrico. E per finire la traversa colta da Soleri. In tutto questo con Odogwo che fa tremare la difesa rosanero in almeno due occasioni. A tempo quasi scaduto è Vido ad impegnare severamente il portiere avversario mentre Di Mariano coglie il palo con Poluzzi ormai fuori causa.

In tutto questo il Palermo ha evidenziato un’involuzione tecnico-tattica spaventosa: evidentemente Corini deve aggiustare il tiro soprattutto sulla mediana dove non c’è nessuno che sappia mettere ordine alla manovra, pochissimi quelli che sappiano pulire l’area e si contano sulle dita di una mano le volte in cui la squadra rosanero ha conquistato le seconde palle. Ma non solo: l’attacco pare asfittico, slegato dal resto della squadra, quasi comprimario e lasciato al proprio destino o spinto (caso mai) dalle giocate singole oppure più dalla forza dei nervi che da schemi studiati in allenamento.

Il Palermo con questa sconfitta, seconda casalinga (oltre che con i bolzanini ha perso con l’Ascoli) e quarta in generale (fuori casa ha ceduto il passo a Reggina e Frosinone), si trova al 16° posto, in piena zona playout, con 7 punti e precede soltanto Modena (salito a quota 6), Pisa (andato a 5 punti), Perugia (con 4) e Como (ultimo con 3 punti). Il SudTirol con questi tre punti sale al 10° posto ed appaia il Cagliari a quota 10 punti, tutti ottenuti nelle 4 partite dall’arrivo di Bisoli in panchina. La squadra bolzanina non ha rubato niente, lo ripetiamo, ed è in evidente credito con la fortuna, ma si sa che essa aiuta soprattutto gli audaci ed a Palermo quest’audacia non s’è intravista, per cui possiamo affermare che questa tesi sia inopportuna e poco veritiera.  

Articolo scritto ed inviatoci dall’amico Carmelo Scicchitano da Palermo

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