Il Modena con un unico tiro in porta interrompe la striscia positiva della squadra amaranto che resta capolista

di Salvatore Condemi

Il solito modulo per Inzaghi: Crisetig davanti alla difesa schierata a quattro (Pierozzi, Cionek, Gagliolo, Di Chiara) con il compito di tenere pulita la trequarti mentre la mediana è presieduta da Fabbian e Majer. In avanti Canotto da una fascia e Cicerelli dall’altra a supporto di Menez. Inzaghi, quindi, conferma 10/11 della squadra che ha battuto il Cittadella, con Cicerelli titolare al posto di Rivas di ritorno dagli incontri in nazionale e Fabbian regolarmente in campo dopo gli impegni in Under-20 (con tanto di goal contro la Svizzera).

Il Modena si presenta con il 4-3-2-1 formato da Gagno a protezione dei pali; Coppolaro e Azzi larghi in una difesa che si completa con Pergreffi e Silvestri. Armellino, Gerli e Magnino al centro del campo. Diaw al centro dell’attacco con il duo Tremolada e Falcinelli completa l’undici di Mister Tesser. Indisponibili Cittadini, Gargiulo e Battistella causa infortunio.

Grande cornice di pubblico: presenti al Braglia almeno undicimila tifosi di cui almeno 2100 di fede amaranto sparsi in tutti i settori ma con il grosso nel settore riservato agli ospiti.

La cronaca del primo tempoReggina subito in gol con Di Chiara. La segnatura, però, viene annullata dall’arbitro per un offside di Majer che ostacola il portiere. Giusta la decisione. Quella ospite risulta squadra spavalda ed autoritaria che gioca stabilmente nella metà campo avversaria con i padroni di casa che controllano con qualche affanno. Al 16’ Gagno deve fare gli straordinari su un colpo di testa (centrale) di Cionek. Ancora Reggina al 20’ con Menez che controlla da campione e, dopo aver fatto fuori tre avversari, scocca un tiro col pallone che fa la barba al montante. Peccato, sarebbe stato un gol da cineteca. Vista la superiorità sulla fascia destra di Canotto, Tesser cambia marcatura spostando sull’esterno Pergreffi che da questo momento ne limita le scorribande iniziali cosicché la manovra della squadra amaranto diventa meno lineare. Zero a zero al duplice fischio dell’arbitro: tanta Reggina vicinissima al gol in tre circostanze, poco Modena che si limita a tenere in piedi il risultato.

La cronaca del secondo tempo – Stesso tema tattico nella ripresa con la formazione di Inzaghi, che lascia negli spogliatoi l’ammonito Pierozzi ed inserisce Loiacono. Al 53’ il Modena costruisce la prima palla-gol con una grande mischia in area: Cionek sventa il pericolo. Qualche minuto dopo risponde Di Chiara su calcio di punizione: il pallone fa la barba al sette di Gagno e si perde sul fondo mentre sugli spalti i modenesi gridano ‘’andate a lavorare’’ rivolto ai tifosi della Reggina.

Nel Modena entrano Giovannini e Marsura e qualche minuto dopo (65’) i canarini passano in vantaggio con Diaw che di testa sfrutta un cross del numero 17 superando Colombi proteso vanamente in tuffo. Con questo gol l’imbattibilità del portiere amaranto si ferma a 488 minuti.

Inzaghi corre ai ripari e sostituisce Fabbian, Crisetig e Canotto per Hernani, Rivas e Gori.

La reazione della Reggina è tutta in un tiro sbilenco di Gori che si perde sul fondo. Al 75’ l’ex Cosenza potrebbe esultare ma Pergreffi riesce a sventare il pericolo anticipando di testa l’attaccante d’un soffio. Sul susseguente corner Cionek si fa fermare dai guantoni di Gagno il quale, un attimo dopo, si rifugia in angolo su un tiro di Cicerelli. A dieci minuti dal termine è Hernani a tirare alto su difettosa respinta della difesa. Intanto entra anche Santander al posto di Gagliolo per cui la difesa ospite, da questo momento, si dispone a tre. A 5 minuti dal termine è Santander, servito da Menez, a battere a rete con il portiere di casa chiamato ad una difficilissima parata. Si resta sull’1 a 0 per il Modena mentre la squadra amaranto spinge alla ricerca di un pareggio che sarebbe meritati. Il triplice fischio di Marcenaro, però, sancisce la seconda sconfitta stagionale per la formazione di Inzaghi.

Il Modena ha tenuto bene il campo, si è difesa con le unghie e con i denti, ha colpito con Diaw e poi si è rifugiato all’interno della propria area a protezione dell’uno a zero. La squadra amaranto ha giocato al calcio sia prima che dopo il vantaggio dei padroni di casa ma non è riuscita a battere il portiere avversario. A questa Reggina, insomma, è mancato solo il gol.

In virtù dei risultati dagli altri campi (6 a 2 del Bari sul Brescia, il 4 a 1 del Venezia a Cagliari, il 2 a 0 della Ternana a Cittadella, il SudTirol che piega il Palermo al Barbera, il successo di misura del Parma sul Frosinone, ed il 2 a 0 del Genoa a Ferrara) la classifica vede Reggina e Brescia ancora capoliste ma raggiunte dal Bari a 15 punti, con Genoa e Ternana subito dietro. Insomma, niente di rotto; tutt’al più, Menez e compagni saranno più determinati (e forse più arrabbiati) nel derby di sabato prossimo contro un Cosenza in salute.

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