Gli amaranto regolano i granata veneti con una facilità impressionante. In gol Gagliolo, Fabbian e Gori

Pippo Inzaghi ripropone Cionek, al rientro dalla squalifica, al centro della difesa mentre rimane inalterata l’ossatura della squadra che viene schierata secondo il 4-3-3. Edoardo Gorini risponde con un 4-3-1-2 con i rientranti Del Fabbro e Asencio, Antonucci trequartista alle spalle di Baldini. Arbitra Maggioni di Lecco (al Var Marinelli e Pagnotta) davanti a 9000 spettatori. Amaranto a quota 12 dietro al Brescia che proprio ieri sera, battendo il Benevento, si è portato a 15 punti. Cittadella a 8 punti. Un minuto di raccoglimento per ricordare le vittime dell’alluvione nella regione Marche e striscione di solidarietà dei tifosi di casa.

La cronaca – Reggina che fin da subito cinge d’assedio l’area del Cittadella.

E passa meritatamente in vantaggio al 22’ grazie alla segnatura di Riccardo Gagliolo che di testa buca Kastrati sugli sviluppi di un calcio di punizione. Nell’occasione la difesa veneta è risulta svagata ed impacciata lasciando colpevolmente libero il difensore amaranto di colpire indisturbato.

Cittadella non pervenuto nel corso della prima frazione di gioco e Reggina che impressiona per la facilità con cui corre sulle fasce ed a mandare palloni giocabili per gli avanti amaranto. Come al 44’ quando, a conclusione di una bellissima azione, Menez, porge a Fabbian che chiama Kastrati alla difficile parata. La squadra che viaggia si fa vedere in area avversaria al 45’ con un tiro di Branca: Colombi respinge. 

Gorini corre ai ripari e toglie dal campo Pavan e Baldini (oggi impalpabile) per Lores e Tounkara anche se dal punto di vista tattico non cambia nulla.

La Reggina fa davvero ciò che vuole e all’ora di gioco raddoppia con Fabbian senza alcuna difficoltà: Menez si mangia tre – e ripetiamo tre – difensori con una sol finta e traversa per il 19enne che, col piattone, scaraventa la sfera alle spalle di Kastrati.

Amaranto troppo forti per questo Cittadella che hanno dimostrato ben poco. Che giocata Menez, campione vero! Standing ovation per Fabbian quando viene sostituito da Hernani al suo debutto in amaranto.

Al 71’ Tounkara coglie una traversa da buonissima posizione a seguito di una bell’azione che ha portato l’attaccante ex Viterbese ad essere pericoloso. Ma è solo e soltanto fuoco di paglia.

E sono tre all’89’: Hernani, entrato al posto di Crisetig, con una magia porge un pallone a Gori (entrato al posto di Menez) appostato sul secondo palo e non ha alcuna difficoltà a impinguare il risultato. Un’azione da manuale, da spellarsi le mani mentre l’entusiasmo al Granillo fa accapponare la pelle.

E allora, cosa scrivere? Il risultato è addirittura bugiardo e ingannevole perché la squadra di Pippo Inzaghi avrebbe potuto segnare almeno il doppio dei gol in una giornata piena di pericoli: il Cittadella, infatti, ha sempre portato sconfitte e bocconi amari a Reggio Calabria. Questa Reggina è più forte della cabala e delle statistiche. Questa Reggina è una macchina da gol. Questa Reggina è un rullo compressore che non lascia scampo agli avversari e realizza caterve di reti con una facilità inaudita. In una parola: questa Reggina fa paura. Quattro vittorie su quattro al Granillo, due vittorie fuori, 14 gol segnati e solo 2 subiti, freschezza atletica, forza propulsiva, tenacia e, quel che più conta, la consapevolezza di essere tra quelle che devono lottare per un qualcosa di ‘’sostanzioso’’. In classifica Reggina al primo posto con 15 punti; Brescia al secondo (sempre a quota 15) ma con una peggiore differenza reti; segue a 12 la coppia FrosinoneBari col Cagliari fermo a 10 in virtù della sconfitta con i galletti pugliesi.

  

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