Pubblico delle grandi occasioni al Granillo per spingere gli amaranto alla vittoria. A Reggio non si vuol sentir parlare di quella ”vocale”
Nessuno ha chiesto la luna nel pozzo. Non c’è uno – che sia uno – tra tifosi, giocatori in campo dirigenza o giornalista che l’abbia mai chiesta. Da quelle latitudini non vogliono sentir parlare della ”vocale” che si usa in maiuscolo per identificare uno dei campionati più belli, duri ed affascinanti al mondo. Da quelle parti si vive alla giornata. Sempre. È la storia che gliel’impone. Una storia millenaria ricca di tragedie e lacrime, di tante lingue e sofferenze, di sudore e lavoro spesso lontano dalle proprie origini. Il reggino è diffidente ma mai infido. È vero, verace, genuino. E non si esalta. Mai. Neppure se la Reggina è in cima alla classifica, neanche se ha battuto Spal, Palermo, SudTirol e Pisa. ”Se ne parla a gennaio oppure a febbraio” ti risponde benché ami la Reggina svisceratamente e la vorrebbe sempre primeggiare. Così come non parla e non vuol sentire che in virtù della gara interna contro il Cittadella e dei concomitanti scontri diretti nel prossimo weekend (Cagliari–Bari, Frosinone–Palermo e specialmente Brescia–Benevento) potrebbe tentare una fuga. Il reggino non ci sta: è più forte di lui e risponde a denti stretti: ”Il Cittadella è la nostra bestia nera, ci ha quasi sempre battuti in casa”. Scaramanzia? No, assolutamente no: è pragmatismo, concretezza, realismo. È esperienza, maturità, saggezza. Il reggino ha vissuto già tante volte queste situazioni. Il reggino ha battagliato con le ”strisciate”, con i nomi altisonanti del calcio, con i campioni. E sta con i piedi per terra anche se non è la ”settima tifoseria del mondo” e non canta: ”la capolista se ne va”. In occasione della prossima in casa lo Stadio Granillo sarà una bolgia e i reggini risponderanno in massa all’invito di Pippo Inzaghi (‘’Sabato, come sempre, abbiamo bisogno di voi’’) così come ha scritto su Instagram. Prima o poi anche il Cittadella… ”Fuss ca fuss la vorta bbona?”
Albamaranto 
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