Reggina: a Ferrara non c’è due senza tre

Le formazioni scelte dai due tecnici

Venturato manda Alfonso tra i pali ed opta per quattro difensori in linea (Arena, Celia, Meccariello e Dickmann), altrettanti centrocampisti (Zanellato, Viviani, Maistro) e Mancosu trequartista e due attaccanti (i due nuovi arrivati Moncini e La Mantia).
Inzaghi tenta la carta della spregiudicatezza col suo 4-3-2-1 spedendo in campo Colombi a protezione dei legni; Giraudo e Pierozzi terzini di fascia con Cionek e Gagliolo centrali; Liotti e Fabbian mezzali con Crisetig in cabina di regia; Ricci e Rivas esterni alti con Menez libero di svariare in tutto il fronte d’attacco.

La cronaca del primo tempo

Davanti a circa 8000 spettatori (300 quelli di fede amaranto) la Reggina parte forte con Ricci che, dopo una bella azione di Menez, manda in Curva un pallone da accompagnare in porta. Al 5’ Fabbian colpisce di testa debolmente un pallone crossato da Ricci. La Reggina c’è, verticalizza e mette in difficoltà la squadra di Venturato. Come ad esempio al minuto 10 allorquando Rivas mette in mezzo per la testa di Liotti, oppure al 21’ quando Alfonso si fa aiutare dal palo per sventare il sinistro di Rivas. Al 40’ Alfonso si supera sul colpo di testa di Rivas servito dal solito Ricci dalla destra. Al Mazza di Ferrara è un monologo della squadra di Inzaghi che viene premiata da Crisetig al 48’ con un sinistro chirurgico la piazza alle spalle di Alfonso. Reggina meritatamente in vantaggio. E la Spal? La squadra di casa in tutto il primo tempo non è riuscita ad avvicinarsi dalle parti di Colombi e deve ringraziare il suo portiere se il gol al passivo è uno soltanto.

La cronaca del secondo tempo

Al 52’ ecco il lampo di Jeremy Menez: micidiale takle di Rivas sulla destra che serve il francese il quale scaraventa la sfera alle spalle di Alfonso. Negli ultimi anni, Reggina mai così bella, autoritaria, cinica e determinata. All’ora di gioco, Lombardi, entrato al posto di Fabbian, impegna severamente Alfonso proteso in tuffo. I padroni di casa cercano di avvicinarsi alla porta avversaria ma le azioni risultano leziose, confusionarie. Ed è apoteosi Reggina, quando Canotto, entrato poco prima al posto di Ricci, se ne va come un treno sulla destra e porge a Rivas che fa il tre a zero. Partita praticamente chiusa al 67’ anche se c’è da registrare un tiro di Tunjov – entrato al posto di Viviani – finito di poco a lato al 75’. È il preludio al gol spallino: 3’ più tardi, infatti, ecco il gol della Spal di La Mantia su cross di Dickmann. Nel finale paratona di Colombi che evita il gol del 2 a 3 su tiro di Finotto.

Commento finale    

Reggina da sogno. Non si può dire nient’altro. Reggina che, con una gara accorta e tutta cuore, esce vittoriosa dal Mazza per la terza volta consecutiva su altrettanti anni di serie cadetta. È stato un capolavoro di Inzaghi che ha saputo creare superiorità numerica sulle fasce laterali grazie alla mobilità degli esterni e al sistematico raddoppio delle mezzali. I tre gol – ma sarebbero potuti essere almeno il doppio – sono arrivati dai settori laterali e da giocatori che fanno della facilità di corsa e del saltare l’uomo l’arma in più. Una gara perfetta quella giocata dalla squadra di Inzaghi che ha letteralmente annullato le velleità della Spal scesa in campo per conquistare l’intera posta in palio.

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