Annullato un gol regolarissimo a Crisetig, Cicerelli sbaglia dal dischetto la palla dell’uno pari

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La Sampdoria di Giampaolo si presenta con un 4-1-4-1. In porta ci va Audero. La difesa a quattro vede in azione Bereszkynski, Ferrari, Colley e Augello. Vieira davanti alla difesa e dieci metri più avanti Sabiri quale trequartista insieme a Rincon con Candreva e Leris larghi. In attacco il solo Caputo.

Pippo Inzaghi spedisce Ravaglia tra i pali; Pierozzi (al posto di Camporese infortunatosi nel riscaldamento) e Giraudo larghi in una difesa completata da Cionek e Gagliolo. Centrocampo formato da Crisetig centrale con ai lati Liotti e Fabbian; in attacco Ricci e Rivas esterni con Menez finto nueve. Squadra estremamente rimaneggiata vuoi perché la squadra amaranto è un cantiere aperto vuoi perché la preparazione precampionato è partita con evidentissimo ritardo.

Pur tuttavia è la Reggina all’ottavo minuto ad andare vicinissima alla segnatura con Liotti che ha impegnato severamente Audero. Va però detto che nei primi 6 minuti di gioco la squadra amaranto non era riuscita a uscire dalla propria metà campo senza però subire alcunché. La Reggina gioca con determinazione chiudendo ogni spazio vitale agli avversari che sono costretti a giocare per vie orizzontali. La Doria si fa vedere solo alla mezzora con un colpo di testa di Caputo che Ravaglia manda sopra la traversa con un gran colpo di reni. Fa caldo e i ritmi non sono e non possono essere alti ma nonostante questo aspetto, sono gli uomini di Inzaghi (ripetiamo) a corto di preparazione, a correre molto di più soprattutto lungo le fasce. Grande gara quella giocata da Liotti, bravissimi Fabbian e Pierozzi, spaesato Ricci (troppo largo e isolato sulla destra), Cionek essenziale, Crisetig puntuale, Menez prezioso, Rivas settepolmoni e Gagliolo deciso nonché Giraudo mangiacaviglie. Alla fine del primo tempo Ravaglia è stato bravo a togliere dal sette una punizione di Sabiri. Tutto sommato un buon primo tempo quello giocato dal team di Inzaghi contro la più quotata Sampdoria.

La ripresa si apre con una bella proiezione di Gagliolo che sbaglia solo il tiro. Reggina ben messa in campo: in fase di non possesso la squadra amaranto si dispone secondo un 4-5-1 ermetico ed efficace mentre si apre secondo un 4-3-2-1 quando si propone in attacco mettendo in difficoltà il centrocampo doriano costantemente in inferiorità numerica. Peccato non ci siano ancora polmoni, gambe e magari idee. All’ora di gioco Pierozzi manda sul secondo palo un cross che Liotti non riesce a tesaurizzare e la palla si perde quindi sul fondo. Gianpaolo mette in campo Quagliarella, Verre e De Luca che sostituiscono Caputo, Leris e Candreva.

Al 64’ la Signora Ferrieri Caputi decreta un calcio di rigore per un fallo di Pierozzi su De Luca. Sabiri dal dischetto e vantaggio Samp al 65’.

Inzaghi immette forze fresche individuate in Majer e Canotto in sostituzione di Fabbian e Riccie e successivamente Cicerelli e Gori in luogo di Menez e Liotti.

La Reggina pareggia al minuto 80: Cicerelli addomestica un gran pallone e indirizza sul primo palo dove Crisetig trafigge di testa il portiere doriano per l’uno a uno. Il gol, però, è incredibilmente annullato dal Var. E si resta sull’uno a zero. Un minuto più tardi l’arbitro non assegna un calcio di rigore per un fallo in area di Augello su Pierozzi. Anche in questo caso interviene il Var c he manda la Signora Ferrieri Caputi al Check: è rigore evidentissimo e cristallino. Sul dischetto si presenta Cicerelli che si fa ipnotizzare da Audero. E si resta ancora sull’uno a zero.   

La Reggina gioca, costruisce e mette i brividi alla Sampdoria. Questa è la chiave di lettura di una partita che avrebbe potuto avere ben altro risultato. È una Reggina fermata dal Var e tradita dal suo uomo migliore, quel Cicerelli che ha gettato lo scompiglio appena entrato in campo ma che non è riuscito a battere dal dischetto Audero. Tutto sommato il trainer amaranto può essere più che soddisfatto per la prova offerta dai suoi su un campo ostico come quello sampdoriano. La sua squadra dimostrato che non appena finirà di essere un cantiere in continuo divenire e quando tutti entreranno in forma potrà fare la voce grossa con chiunque. Confermiamo quanto espresso sui singoli e non possiamo che – tra i subentrati – ad incensare Majer che ha cercato di mettere ordine nella zona nevralgica del campo in un momento di grande impasse. Ci saranno giorni migliori  

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