Le parole dell’ormai ex tecnico rosanero:’Fra la dignità ed i soldi, io scelgo sempre la dignità. Non voglio fare brutte figure’’

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Nella giornata di ieri il tecnico Baldini ha rassegnato le dimissioni che la società ha accettato insieme a quelle del DS Castagnini. Ovviamente il team rosanero si è messo al lavoro per sostituirli. A poco più di quindici giorni dal via del campionato in casa rosanero bisogna ripartire quasi da capo e trovare in tempo brevi un tecnico e un uomo mercato. I nomi più gettonati sarebbero Ranieri e De Rossi.
Queste le parole dell’ormai tecnico rosanero in conferenza stampa: “Mi dimetto perché sento di non essere parte del nuovo progetto della società. Le condizioni attuali non permettono di poter portare la squadra in Serie’’.
Ma non è finita qui: ‘’Ringrazio tutti per l’impegno dato e per le emozioni che mi hanno fatto vivere. L’anno scorso abbiamo vinto il campionato non perché eravamo i più forti, ma avevamo il gruppo più forte. Ci siamo meritati la promozione con i risultati. Quel gruppo, però, ora non c’è più. Non posso aspettare di fare cinque/sei partite, fare brutta figura ed essere cacciato; ora lascio il posto ad altri, non si può dire che c’è poco tempo, io ho preparato la partita di Catanzaro con cinque allenamenti. Io posso solo ringraziare il Palermo’’. Si legga questa dichiarazione: ‘’Per andare in Serie A bisogna ricreare il gruppo vincente, ci vuole tempo. Se perdi due partite ti mandano a casa, so come sarebbe andata a finire, ho una certa età e ho scelto di andarmene per il bene del Palermo. Il City Group ha dato la possibilità di lavorare in un certo modo, ma Castagnini non mi trasmetteva più la fiducia per portare i rosanero in Serie A, non avevo così più le giuste motivazioni. Fra la dignità ed i soldi, io scelgo sempre la dignità. Ripeto io non ho niente contro il Palermo o contro l’attuale dirigenza. Ho capito che il mio modo di essere non si concilia con il modus operandi del City Group, questa è l’unica verità. Mirri e Gardini hanno fatto di tutto per convincerci a rimanere, ma io non mi sento al centro del progetto del Palermo, quindi è stato giusto finire così“.
A questo punto più di qualcuno si sta chiedendo se quella del ”Palermo” sia una semplice operazione di facciata a favore esclusivo del City Group?

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