Il Consiglio di Stato dà ragione a Campedelli

Nella foto Verona Sera, il Presidente Campedelli del Chievo

Il Chievo chiede un risarcimento spaventoso e la riammissione nel calcio professionistico

Il Consiglio di Stato ha dato ragione a Campedelli sospendendo l’ultima sentenza del TAR in cui si ribadiva l’esclusione del Chievo Verona dal campionato di Serie B e l’automatico svincolo di tutti i tesserati. Quest’ultimo verdetto annulla i precedenti provvedimenti del tutto gratuiti da parte del Tribunale Amministrativo che non riguardavano problemi di natura economica bensì rateizzazioni del passivo contratto. A proposito di ciò, l’Avvocato De Bosio, rappresentante legale di Campedelli, ha detto a Trivenetogoal.it: ‘’Chi era in una situazione debitoria peggiore del Chievo. ha proseguito l’attività grazie alle proroghe dei pagamenti fiscali. Al Chievo non è stato permesso. La Federazione ha chiuso gli occhi. Per un anno e mezzo il Chievo non ha potuto effettuare il suo piano di rientro mentre tutte le altre società in difficoltà con cartelle esattoriali ricevute prima dell’8 Marzo 2020 hanno pagato nulla e si sono salvate. Quanto fatto dalla FIGC è assolutamente illegittimo’’. E prosegue: ‘’Il Chievo è stato vittima di una discriminazione, non è accettabile distruggere una società attraverso una visione così ottusa delle norme. Fra l’altro prima del processo, perché un verdetto vero ancora non c’è stato’’

Stando quindi a quanto esposto dall’Avvocato, sembra palese che la società presieduta da Luca Campedelli abbia subito un mostruoso sopruso perché prima di ‘’distruggere tutto’’ con un colpo di spugna, la Federazione avrebbe dovuto attendere il responso del TAR. Adesso il Presidente chiede un risarcimento spaventoso – circa 100milioni di euro – e la riammissione almeno in Serie C anche se bisogna aspettare il 23 giugno per la conferma del collegio. Ne vedremo delle belle anche in questa estate che si prospetta bollente.