Fonte Foto: Il Giornale di Vicenza

Mattia Pendin,‘’l’Ultrà dei poveri’’, ha chiesto scusa a tutti i calabresi e pure ai vicentini

Ha pensato di fare una semplice goliardata. E invece è risultato un qualcosa di veramente disdicevole, una situazione che ha creato imbarazzo anche alla stessa piazza vicentina. Non vogliamo ritornare su quanto espresso sul video ‘’incriminato’’ poi condiviso sui canali social dall’Ultras dei Poveri, al secolo Mattia Pendin nato 21 anni fa a Bassano del Grappa ma residente da sempre a Vicenza, un passato da calciatore nelle giovanili del Lanerossi. Non conviene a nessuno, neppure (anzi soprattutto) a questo ragazzetto che si è reso conto del suo gesto: «In questi giorni ho avuto periodi di ansia, dovuti a possibili ripercussioni. Vorrei stare più tranquillo possibile, voglio chiedere soprattutto scusa ai calabresi e in secondo luogo ai vicentini che non si meritavano un palco del genere. Ho sbagliato ed esagerato, me ne rendo perfettamente conto. Mi prendo un bel periodo di pausa da tutto». Molto concretamente non ha capito che il periodo di pausa glielo ha servito su un piatto di platino il Questore di Vicenza disponendo nei suoi confronti l’emissione di un Daspo di 5 anni, con divieto di assistere a qualsiasi tipo di incontro di calcio in Italia e all’estero e di avvicinarsi a meno di 500 metri dallo stadio “Menti” quando si giocano le partite del Vicenza.

Vorremmo chiosare con un inciso: la ‘Nduja (salume spalmabile a base di carne e grasso di suino dalla macinatura sottile che prevede tra gli ingredienti l’aggiunta di peperone e peperoncino) non è un prodotto tipico di Cosenza. La si mangia in tutta la Calabria ma viene prodotta soprattutto nella zona del Catanzarese (la migliore sarebbe quella di Spilinga)

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