Troppi errori e troppe occasioni perdute per le Rondinelle

Fonte Foto: Il Giorno

Dopo la cocente sconfitta in quel di Cittadella nell’ultima trasferta stagionale, il Brescia si ferma a quota 63 con Lecce e Monza che sono oramai matematicamente irraggiungibili. Se A sarà, quindi, arriverà solo attraverso i playoff. Annus horribilis? Più o meno visto l’organico e le tante occasioni sprecate dalle Rondinelle. A cominciare da Cittadella dove ha costruito senza costrutto. E contro la Spal non è andata meglio visto che Moreo e compagni sono stati raggiunti all’ultimo respiro di una gara dominata dal primo al penultimo minuto. Così come a Monza dove, in una partita tutt’altro che spettacolare, è stata salvata dal gol di Bisoli per un pareggio che (tutto sommato) ci sta tutto. E andiamo al lontano lunedì 11 aprile allorquando i biancazzurri batterono il Parma grazie al gol di Moreo tra il tripudio generale. Cinque giorni prima ecco il prestigioso pari di Pisa. Insomma per vedere un sorriso bisogna andare a ritroso nel tempo quando il Brescia era il Brescia. Fors’anche quello di Filippo Inzaghi esonerato nel momento sbagliato.

La squadra è innegabilmente svagata, stanca, quasi bollita con Tramoni l’ombra di sé stesso, Van De Looi apatico, Bajic fuori forma, Pajac sulle gambe. Annus horribilis? Si e no. Sì, perché quest’organico avrebbe dovuto fare molto di più. No, perché l’obiettivo minimo era il raggiungimento dei playoff. Bersaglio centrato. Ma è stato davvero centrato? Ni, o per meglio dire ‘’più o meno’’ o, come dicevano i latini, “summa summarum”.

Intanto nell’ultima di campionato sarà di scena al Rigamonti la Reggina di Roberto Stellone in una gara che difficilmente sarà riportata ai posteri in considerazione dello scarso interesse che rivestirà il risultato. Solita grande presenza di tifosi amaranto al seguito della squadra.  

   

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