Tifoseria spaccata e chiacchiere da bar. A chi serve tutto ciò?

Fonte Foto: Notizie.it

Luca Gallo, Presidente della Reggina, è sicuro: si riparte da Massimo Taibi. In una recente intervista, il numero uno amaranto ha rivelato di averlo confermato senza esitazioni: “Mi è simpatico, è persona perbene e onesto; un ottimo direttore sportivo. A me non ha detto che se ne vuole andare’’.  Per quanto riguarda Stellone, invece, ci sarebbe da interpretare una frase che suona così: “Stellone è stato molto bravo a mettere una pezza in un momento difficilissimo. Bisogna ringraziarlo per il lavoro che ha fatto’’. Già, cosa significa quel ‘’Bisogna ringraziarlo per il lavoro che ha fatto’’? Perché non ha detto ‘’che sta facendo’’ oppure ‘’che farà?’’ Mille interpretazioni e nessuna risposta. Va da sé che qualora Roberto Stellone fosse stato chiamato solo per ‘’traghettare’’ la Reggina dall’inferno delle nove sconfitte al purgatorio dell’anonimo tredicesimo posto in classifica, ci sarebbe da storcere il naso. Anche perché così facendo andrebbe a strabenedirsi la paventata programmazione e quella soluzione di continuità nel lavoro svolto scientemente e coscientemente da Mister Stellone.

Tutto ciò crea confusione e spaccature tra i tifosi. È innegabile che da un po’ di tempo che la città non risponde ed al Granillo ci vanno i soliti pochi intimi. Ma non solo: c’è chi ascolta una radio e chi ne ascolta un’altra, chi sta con Gallo e chi invece non ne vuol sentire parlarne, chi vorrebbe una Reggina solidamente in B e chi, invece, la vede già impegnata con l’Afragolese. Così non si può andare avanti perché i social sono inondati di fakes, di profili farlocchi, di gente che spara a zero e di gente che fa i salamelecchi.

E per di più, i tifosi di altre squadre si arrogano il diritto di sfottere “a manetta” e di augurare le peggiori tempeste societarie ad una Reggina che comunque – e ripetiamo comunque – si è salvata senza colpo ferire.

Ad ogni buon conto, i reggini hanno le spalle larghe e sanno cosa significhi giocare contro il Francavilla o la Gelbison ma è innegabile abbiano ancora in bocca il sapore della Serie A. È vero che sono cambiati i tempi e gli scenari rispetto a dieci anni fa e che non c’è più Lillo Foti ed il suo entourage ma è pur vero che la situazione ottimale è quella di far lavorare questa società che rappresenta la città di Reggio Calabria dal punto di vista calcistico. E qui sorge la solita domanda spontanea: ‘’a chi serve e a che serve una congiuntura simile’’?

L’ardua risposta, come ebbe a dire il poeta, ai posteri. Benché ci sia una che dovrebbe recitare più o meno così: ‘’sono chiacchiere da Bar dello Sport’’. Ovvero: bisogna solo attendere giugno. Poi si vedrà.  

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