Indice di Liquidità per le società: cos’è e come aggirarlo
La F.I.G.C. ha cambiato le regole. Da quest’estate per ottenere la licenza nazionale che permetta l’iscrizione al prossimo campionato di Serie B, alle società servirà avere un indice di liquidità pari a 0.7. Ma cos’è, alla fin della fiera, questo indice? Non è altro che il rapporto tra le “Attività correnti” e le “Passività correnti” di un’azienda e permette di verificarne la capacità di rispettare gli impegni finanziari per una durata di 12 mesi. Fino all’altro ieri non è che non esistesse questo indice ma si limitava ad incidere solo e soltanto sulle dinamiche di calciomercato di una società di calcio. Con questa regola, dall’estate 2022 la Federazione Gioco Calcio avrà la possibilità di comprendere al meglio (e forse totalmente) se quella data società può permettersi rispettare gli oneri assunti a luglio per tutto il resto della stagione in base al rapporto fra entrate e uscite o per essere più chiari, tra proventi e debiti. Lo 0,7 imposto alle società stabilisce in modo rigidamente matematico che se hanno 10.000,000,00 euro di entrate, potranno contrarre debiti fino a 14.285.714,00 euro.
Fatta la legge trovato l‘inganno? In un certo senso sì, perseguendo due furbate: o cedere calciatori cash prima del 30 giugno (quindi senza pagamenti dilazionati) oppure immettendo denaro anche in questo caso cash attraverso una ricapitalizzazione. Un po’ come è successo alla Reggina con Hetemaj acquistato dalla squadra di Helsinki e, si spera, abbia racimolato un po’ di denaro contante dai finlandesi.








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