Necessaria una presa di posizione. Ma non è una punizione

Foto Ottopagine

Non ci voleva proprio questa inattesa sconfitta ad opera della Ternana sul Benevento. Diciamolo fuori dai denti: questa debacle (perché di disfatta si tratta) rischia seriamente di condizionare e, perché no, compromettere seriamente la lotta per la promozione diretta nella massima serie. È vero, la Cremonese è lì ad un tiro di schioppo ma è pur vero che resta ad una distanza di ben tre punti a soli due match dalla conclusione della regular season. Praticamente un abisso. Il popolo sannita comincia, giustamente, a “mugugnare”: dopo la “fortunosa” vittoria con la Reggina, i giallorossi hanno bissato ma in modo molto striminzito con il Vicenza, perso col Cosenza e poi, a parte passeggiare sui resti del Pordenone, ha lasciato l’intera posta in palio ad una Ternana che non avrebbe dovuto più chiedere nulla al campionato.

Il momento è cruciale e, al fine di salvare il salvabile in un’annata non troppo “esaltante”, la società in concorso di idee con la dirigenza e lo staff tecnico, ha deciso di andare in ritiro anticipato (presumibilmente fuori sede e non in Campania) per ritrovare la concentrazione giusta e ricompattare l’ambiente.

Stando a quanto riferisce TuttoMercatoWeb, l’allontanamento da Benevento ‘’non è da considerare una sorta di punizione per il ko interno contro le Fere, ma, più che altro, la necessità di lavorare in un clima di totale serenità e di togliersi di dosso le scorie per un passo falso del tutto inatteso’’.

Sabato 30 Aprile i giallorossi si devono recare allo Stadio Upower di Monza dove troveranno un’ambiente rovente dopo il crollo brianzolo in quel di Frosinone. Il motto da quelle latitudini sarà “o la vittoria o la morte” non molto discordante da quello beneventano che, se vogliamo, non ha alcuna voglia di arrendersi o di rassegnarsi ai playoff.

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