Crotone, dai fasti della A all’inferno della C nel giro di due anni
Il Crotone fa il doppio salto all’indietro. Oseremmo dire “mortale”. Dopo una Serie A costellata di batoste e figure barbine, si ripete in una Serie B apparentemente alla sua portata. Dopo ben tredici anni ne calcio che conta, i pitagorici, alla fin dei conti, ritornano in Lega Pro. Oggi l’ufficialità, la sentenza, il verdetto mortifero. Nonostante la vittoria esaltante sulla Cremonese che comunque rimane la seconda forza del campionato e quindi tutt’altro che ridimensionata.
I pitagorici hanno giocato la migliore partita dell’intero campionato, ha battuto la capolista con pienissimo merito e, per pochi minuti era ritornato l’entusiasmo sui pochi intimi presenti allo Scida. Poi il primo gol, il secondo e per finire la terza rete del Cosenza sul Pordenone andato addirittura in vantaggio e che toglie qualsivoglia speranza.
Per il Crotone il campionato è stato un maledetto incubo dove niente è andato per il verso giusto, dove infortuni ed incidenti hanno fermato gli elementi migliori, un cambio di panchina che non ha portato effetti positivi e che ha visto sciogliersi come il burro una formazione partita per perseguire ben altri obiettivi e finita, invece, tra pianti e lacrime. Quelle di Golemic, ad esempio, che certifica lo stato d’animo di un calciatore che per questa maglia, per la società e per la città ha dato davvero tanto. E, come riferisce Esperia Tv, non è stato ripagato. Nel 2023 il Crotone festeggerà i 100 anni di storia calcistica e lo farà in Serie C dopo due voli maledetti.







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